[oblo_image id=”1″]Un’autobiografia per gridare la propria rinascita. Gianluca Pessotto siaffida alle pagine di un libro per raccontare la propria storia: dagliinizi sui campetti di periferia sino alle vittorie con la Juve, daldramma della depressione alla ritrovata serenità. Rimarrà deluso chispera di trovare il motivo che lo spinse il 27 Giugno 2006 a salire suun abbaino nella sede della Juventus per spiccare un volo tremendo. Conla discrezione che lo caratterizza da sempre, Pessotto affrontal’argomento con delicatezza spiegando come ora sia concentrato solo sulfuturo dentro e fuori dal campo. Ma un insegnamento traspare. L’exterzino della Nazionale sottolinea come spesso un’immagine troppoperfettarischi didiventare un peso insostenibile. Tutti consideravanoPessotto una mosca bianca nel calcio. Si teneva lontano dalla vitamondana, durante le pause dei ritiri preferiva la lettura diDostoevskij alla playstation, non chiedeva mensilmente ritocchid’ingaggio. Ma essere un modello alimentava anche le aspettative neglialtri e impediva di mostrare le proprie insicurezze. E così diventavaimpossibile esternare le proprie debolezze, chiedere aiuto, contestarele decisioni che non si condividevano.Lo stesso Pessotto non riesce adare una spiegazione lineare a quel maledetto 27 Giugno, ma ora sa chequella data ha segnato anche un nuovo inizio. La scoperta dell’affettodella gente, juventina e non, di compagni come Montero con la fama diduri ma pronti a ripetuti voli transoceanici per vegliare al suocapezzale e una voglia sempre crescente di riprendersi la propriavitaconla famiglia. Ne esceilritratto di un campione straordinario che èuscito rafforzato dal proprio dramma eche avrà ancora molto dadarealcalcio nella nuova veste di dirigente.

Gianluca Pessotto
(con Marco Franzelli e Donatella Scarnati)
La partita più importante
Editore: Rizzoli

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