Mercoledì 7 maggio proseguono al Teatro Sanzio di Urbino gli appuntamenti di TeatrOltre, rassegna promossadagli Assessorati alla Cultura dei Comuni di Urbino e Pesaro, dallaFondazione Teatro della Fortuna di Fano, dalla Provincia di Pesaro eUrbino, dall’Amat, dalla Regione Marche e dal Ministero per i Beni e leAttività Culturali.

Unanuova generazione di artisti rende particolarmente vitale lo scenariodella danza italiana. TeatrOltre ne offre un’occasione di incontro con Nuova Danza Italiana, Anticorpi Explo.

Inscena, dalle ore 21,15, saranno i giovani artisti emersi dalle vetrinepiù qualificate che nel 2007 hanno conquistato gli spettatori peroriginalità e progettualità: la compagnia MC/F con “Soli. Come Petunie in vaso”, Debora Petrina con “She-Shoe”, Teodora Castellucci con “A elle vide” e il duo Juri Roverato e Laura Scudella con “L’incontro”.

Anticorpi Explonasce dall’esperienza di Anticorpi XL, un network che coinvolgeoperatori di più regioni, per le Marche l’Amat, nel coordinamento enella promozione di giovani gruppi di danza d’autore (di qui il nomedell’iniziativa, sintesi di ‘anticorpi XL’ ed ‘expo’). Anticorpi XL sipropone di analizzare le creazioni di gruppi di giovane formazioneoperanti nelle rispettive regioni di riferimento, di agevolare la loromobilità grazie alla condivisione delle esperienze e allo scambio diprofessionalità da parte dei soggetti coinvolti e di mantenere sempreaggiornate le occasioni e le modalità di diffusione e osservazionedella giovane danza d’autore.

Soli. Come petunie in vaso è il lavoro ideato da Maria Cristina Fontantelle:sul palco sono in due, attesi e sospesi. Pier è generoso, fluttuante edisponibile. Ama esibirsi. Alfredo è sensuale, pieno di energia e dicapelli. Adora esibirsi. Apparentemente Narcisi, fragilmente Petunie, candidamente Soli.

Debora Petrina porta in scena She-Shoe.Una danzatrice siede su una sedia. Porta un paio di scarpe coi tacchi,ma la scarpa sinistra sta sulla sua mano sinistra. La performance èbasata sull’illusione ottica di una terza gamba. La componente sonoraviene dai movimenti della performer, è l’elaborazione in tempo realedei suoni captati da microfoni posti sulla sedia, sul pavimento,nell’ambiente. Poi i ruoli si rovesciano e il suono determinal’improvvisazione della danzatrice. Dall’inizio si avvertono frammentidi testo da lei recitato secondo un codice ritmico determinato daimovimenti. Alla fine ogni supporto tecnologico svanisce e la danzatricecanta She-Shoe accompagnandosi con una tastiera giocattolo, come se sitrovasse in uno spazio privato, una stanza per sé sola.

À elle vide – con Teodora Castellucci (che firma anche la coreografia) e Agata Castellucci, musiche originali di Demetrio Castellucci – siconcentra soprattutto sulla creazione di un vuoto tra due personaggi.Due animali. Due figure. Due disegni. Il primo. Rosso. Il Gallo. Ilsecondo. Bianco. Lo Scorpione. Due caratteri che si rispecchianonell’espressione, nel comportamento, nel movimento. C’è un’eleganzaimpalpabile, inenarrabile, arcana. Il rosso del Gallo, il suo colorediventa il suo movimento. Il bianco dello Scorpione, la sua sospensionediventa la sua voce. Il nero dello spazio diventa il tempo di unarelazione vuota.

Conclude la serata un estratto de L’incontro, intenso e suggestivo spettacolo di danza di e con Laura Scudella e Juri Roverato.La vita è un’evoluzione. Si nasce, ci si trasforma, si gioca, si crescenel proprio mondo, nella propria intimità, ci si conosce e ci siscopre. Qual è la reale potenzialità del gioco? Come la si può scopriree sviluppare? E cosa può accadere quando due s’incontrano, si scoprono,provano attrazione reciproca e decidono di percorrere un tratto distrada insieme per vedere cos’hanno in comune e come ci si possascambiare esperienze ed emozioni? Queste le domande al centro dellavoro di Laura e Juri.

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