[oblo_image id=”1″] Ci sono le cose facili che sanno fare tutti. Ci sono le cose difficili che sanno fare i più bravi. E ci sono le cose impossibili che sono accessibili solo agli unti dagli Dei. Su un campo di basket si erano visti canestri di tutti i tipi: da dietro metà campo,  a fil di serena, persino una schiacciata ad occhi chiusi. Ma nessuno era mai riuscito a mettere a segno due punti tirando da dietro al tabellone.  E invece la stella più luminosa della pallacanestro del ventunesimo secolo ha deciso di rendere indimenticabile un’ordinaria gara di playoff tra i suoi Los Angeles Lakers e Oakland. Kobe Bryant riceve palla ed inizia il suo slalom, quando viene sbilanciato da un difensore. Ci si attenderebbe il fischio dell’arbitro che non arriva, ma la vera sorpresa è un’altra. Il numero 24 in maglia gialloviola finisce sullo slancio fuori campo ma da dietro il tabellone inventa un’incredibile parabola che vale molto più dei banali due punti a referto. Una prodezza che si incastona tra le gemme più preziose dello sport rendendolo qualcosa di più simile alla magia che ad una semplice lotta tra avversari fino a rendere il risultato finale un inutile accessorio. Un pò quello che è successo agli Us Open che passeranno alla storia anche – se non soprattutto – per il pazzesco colpo giocato sotto le gambe da Roger Federer per passare Nole Djokovic. Arabeschi da numeri uno. Doni che gli eletti sanno elargire al pubblico. Così deliziosi da non poter essere sviliti nelle cifre delle statistiche e che non temono di impolverarsi negli almanacchi riposti in archivio. La poesia non si dimentica: neanche quando viene scritta su un parquet.

Il video dell’incredibile canestro: http://www.youtube.com/watch?v=ThvyfbEa1VY

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