[oblo_image id=”1″]E’ proprio vero: la pazza Inter non esiste più. E con la stessa impressionante regolarità continua a fare sfracelli in Italia e a fornire prestazioni assolutamente non all’altezza in Europa. Dopo le delusioni di Villareal e Valencia è stato tutto un coro di “abbiamo imparato la lezione” , “questa volta non falliremo” e via dicendo. Chi conosce bene il DNA dell’Inter, dopo pochi minuti di gioco a Liverpool si era già reso conto che la squadra avrebbe subito un’altra bruciante sconfitta.

Ma quali sono le cause che portano una formazione sulla carta così forte e piena di campioni esperti a fornire prestazioni così imbarazzanti fuori dai confini nazionali? Ad analizzare la partita in terra inglese, tra un’espulsione indubbiamente affrettata (quella di Materazzi) e un po’ di sfortuna (l’infortunio di Cordoba), alcune attenuanti ci sarebbero pure, tant’è che il presidente Moratti ha parlato di una squadra eroica…

Ma sarebbe un errore sottovalutare problemi che hanno origini ben più radicate dei singoli episodi. La squadra in Europa paga il non-gioco: nemmeno un tiro in porta è umiliante per la capolista del campionato italiano che già in 11 contro 11 subiva il gioco del non irresistibile Liverpool.

Non è possibile pensare di affrontare le gare da “dentro o fuori” con un atteggiamento troppo attendista sperando che qualcuno tiri fuori il coniglio dal cilindro perché in Champions ci sono squadre che hanno qualità e una squadra fisica come quella nerazzurra (forte invece sulla lunga gittata), appena qualche giocatore non è al 100%, dimostra tutti i suoi limiti.

Soprattutto la pochezza del centrocampo, con uno Stankovic e un Vieira impresentabili, sembra il tallone d’Achille di questa squadra. E Mancini continua a mostrare carenze nella gestione delle gare che contano: mai un cambio in corsa anche a costo di essere impopolari pur dimodificare l’andazzo generale.

L’Inter in Europa mostra insomma enormi limiti tecnico-tattici e caratteriali che oramai sono cronici. Credere all’impresa nel ritorno di San Siro contro una squadra esperta come i Reds, al momento, appare davvero un sogno proibito.

Advertisement