[oblo_image id=”1″] Il Nuovo Museo del Risorgimento puo’ finalmente sfoggiare tutto il suo splendore ed uscire completamente nuovo in occasione dei festeggiamenti di Italia 150. A Palazzo Carignano, dopo un periodo di attesa (era infatti dalle olimpiadi invernali del 2006 che non potevamo ammirare i suoi tesori) il “Museo della Memoria” cosi’come piace ricordarlo per il suo ruolo fondamentale di deposito della memoria della nascita della nazione italiana fin dal 1878, a voler ricordare quel grande personaggio di Vittorio Emanuale II affinche’ il suo ricordo rimanga indelebile nel tempo. E’ l’unico ad essere Nazionale (regio decreto dell’8 dicembre 1901) ed in principio doveva essere destinato alla Mole Antonelliana allor ain via di completamento. L’obbiettivo era di unificare in un solo edificio il simbolo della citta’ di Torino e l’sposizoone della momoria dell’unificazione italiana appena conclusa: dopo alcune esposizoni provvisorie e parziali (1884 e 1899) il Museo fu aperto al pubblico nel 1908 con un primo allestimento completo. Nel 1938 fu trasferito nel piano nobile di Palazzo Carignano comprendendovi le due ali parlamentari autentiche ivi esistenti: quella della Camera Subalpina  (l’unica in Europa tra quelle nate dopo le Costituzioni del 1848 ad essere sopravvissute integre e monumento nazionale del 1898; e la grandiosa ala destinata Camera del Parlamento del Regno d’Italia con le volte affrescate da Francesco Gonin costruita tra il 1864 e il 1871l Fu quello del 1938 il secondo allestimento, mentre il terzo fu realizzato tra il 1961 e il 1965 in occasione delle celebrazioni del primo Centenario. Nell’aprile 2006 ecco la chiusura per il quarto rifacimento completo proprio per prepararsi al meglio per questa grande ricorrenza. Per allineare al ruolo importante che esso oggi ricopre, anche l’allestimento rispecchia fedelmente il suo ruolo, coordinato scientificamente dal Prof. Umberto Levra, ordinario di Storia del Risorgimento dell’Universita’ di Torino e Presidente del Museo e grazie al contributo del Ministero per i Beni e le Attivita’ Culturali, dalla Regione Piemonte e dalla Compagnia San Paolo per una spesa complessiva che si aggira sui 15 milioni di euro; grazie a queste risorse il Museo puo’ oggi vantarsi come una delle maggiori realta’ all’avanguardia in Italia e in Europa. Dopo il bagno di folla torinese (infatti fino al 31 marzo sara’ visitabile liberamente) le prenotazioni sono ormai arrivate a quota 53.000 rendendo il tutto esaurito fino a meta’ giugno; un risultato davvero lusinghiero per una delle grandi eccellenze che Torino puo’ì vantare: un Museo completamente rinnovato, sia nel persorso di visita, nell’ambientazione e nella comunicazione. L’illuminazione, i colori delle 30 sale, la cui scelta e’ stata effettuata in base a codici cromatici sempre riconducibili ai temi trattati e l’utilizzo di molti strumenti di supporto alla visita, multimediali e non, assicureranno al visitatore un’esperienza unica nel suo genere. Il periodo risorgimentale viene narrato in chiave italiana, piemontese ed europea: le sale sono arricchite da filati realizzati con immagini provenienti dalle piu’ importanti collezioni europee e visibili su schermi di grandi dimensioni, cosi’ come ampi tavoli interattivi consentono ai visitatori di approfondire ulteriormente i temi sviluppati dai filmati. Saranno esposti 2.579 pezzi scelti tra 53.011 posseduti, per raccontare al grande pubblico le tappe che hanno condotto il nostro Paese all’Unita’ Nazionale, ricollegandosi anche agli altri Paesi europei che sempre nell’ottocento hanno combattuto per la propria liberta’ ed imdipendenza. Importante sottolineare che la “messa in scena” e’ stata affidata all’architetto Richard Peduzzi gia’ direttore dell’ìAccademia di Francia a Roma oltre al suo staff, autori del progetto degli aspetti scenografici del nuovo allestimento. I muovi spazi espositivi (30 ambienti uno piu’ avvincente dell’altro) )sono stati pensati come vere e proprie stanze costruite all’interno delle preesistenti sale museali: operando sull’aspetto cromatico con un colore a seconda del periodo storico (tipo rosso fuoco, periodo di guerra intensa e violenta). IN questa grande ricorrenza, Torino ritorna ad essere la storica prima capitale italiana ed e’ davvero bello rivivere questi momenti particolari, primi fra tutti i tricolori esposti dalle sedi dei palazzi liberty e la straordinaria aria che si respira visitando tutti questi storici luoghi, primo fra tutti il Museo del Risorgimento!

Advertisement