[oblo_image id=”5″] E’ di scena al teatro Manzoni di Milano la comicità di due grandi dello spettacolo italiano, ovvero Enzo Iacchetti e Giobbe Covatta, in Nessun progetto per il futuro per la regia di Francesco Brandi.

Lo spettacolo  sarà in scena fino al 27 marzo per poi proseguire in giro per lo stivale. Si tratta di una rappresentazione nata da un’idea di Brandi che per la stesura del soggetto ha vinto il premio Flaiano nel 2009 e che narra dell’incontro di due disperazioni diverse ma analoghe nella desolazione del senso di solitudine e di precariato che caratterizza il mondo contemporaneo. Tema malinconico e tragico ma  comunque  espresso in chiave comica e ironica grazie alla vèrve di due amici di vecchia data quali Iacchetti e Covatta, che hanno voluto omaggiare tanti anni di sodalizio personale facendo finalmente uno spettacolo insieme.       
E’ la storia dell’incontro di due uomini, che una sera decidono di suicidarsi spinti dalla disperazione. Iacchetti interpreta il ruolo di Tobia personaggio famoso della TV, egoista ed egocentrico che fallito sia nella carriera, che nei sentimenti si ritrova una notte sopra un ponte con un sasso tra le braccia. Poco prima di compiere il grande balzo arriva però Ivan,  (Covatta) garagista dal cuore gentile spinto sul ponte dallo stesso motivo, dopo il tradimento della moglie,   e che decide di compiere un’ultima buona azione ovvero quella di salvare dalla morte il personaggio famoso che lui stima e ammira. Ma la storia si complica quando Ivan dialogando con Tobia scopre che è lui l’uomo con cui la moglie lo ha tradito.

[oblo_image id=”7″] Spettacolo che diverte e intenerisce, ma anche faticoso per i due attori, che  li vede  da soli  sulla scena in un continuo scambio di battute, per circa due ore.

Afferma il regista commentando lo spettacolo:E’ iniziato in questo modo un viaggio che si concluderà l’8 di maggio al Teatro Donizetti di Bergamo. “Se possiamo fare un commento sulla qualità del nostro lavoro, siamo particolarmente contenti che il pubblico abbia apprezzato la capacità dei due interpreti di inserirsi in modo autorevole ed originale in una narrazione mai scontata, dove si alternano momenti di grande ilarità a momenti di sorridente melanconia; vince insomma la capacità del teatro di mischiare storia, personalità degli attori, atmosfere

 registiche e divertimento del pubblico”.

 

 www.teatromanzoni.it

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