Un tempo c’erano i “Tre Tenori”, ossia Josè Carreras, Placido Domingo e il compianto Luciano Pavarotti. Riempivano le platee con la loro voce greve e la prestanza fisica sul palco. Una triade perfetta e ben collaudata.

[oblo_image id=”1″]L’estate scorsa arrivarono invece i “Tre Terroni”, con il primo omonimo album. La prestanza fisica è la stessa, le platee “infuocate” pure (anche se un po’ meno “pettinate”). Il genere musicale forse un po’ diverso. Non si tratta di una parodia alla Tony Tamarro (illustre cantante folklorico napoletano), ma di un vero e proprio progetto. Quindi il nome? Beh, a voler indagare sulle loro origini non si può certo dire che i tre siano proprio “triestini”. Stiamo parlando infatti di Sergio “Serio” Maglietta, Elio “100gr” Manzo e Luca “O’Zulù” Persico, i primi due ex componenti dei Bisca, il terzo mente e voce degli ex 99 Posse che, unitisi, hanno dato vita ai BiscaZulù.

Avete capito bene, a ben 15 anni di distanza dall’”Incredibile Opposizione Tour”, da cui scaturì l’omonimo album, i Bisca, storico gruppo della scena indie napoletana nato negli anni ’80 e Luca Persico, voce dei 99 Posse, la band nata negli anni ’90 a ridosso dei movimenti di opposizione dei centri sociali, tornano a collaborare facendo uscire la scorsa estate l’album “I Tre Terroni”, pubblicato dall’etichetta Arroyo. Il progetto mischia l’impegno politico da sempre professato, insieme all’ironia e alla voglia di sdrammatizzare, nonostante tutto. La musica è un mix di ska, elettronica e rap, scandito dalla voce dell’ex 99 Posse.

Il “primo album da consumarsi preferibilmente entro il 2029” (per sapere perché, ascoltate bene l’album) contiene canzoni “d’amore”, come “Chavez”, dedicata al leader politico argentino, rievocazioni della poesia napoletana come“A livella” e canzoni come “Iran, Iran”, di cui torna a parlare, come ai tempi dei Bisca99Posse, di una bomba: non è più intelligente ma “abbrancachiaviche”. Una bomba contro il concetto di guerra stessa.

Il combat-rock dei vecchi tempi è ancora vivo e loro dimostrano di crederci ancora, nonostante tutto. L’ironia è divenuta il veicolo preferenziale, forse l’unico possibile. Insieme alla diffidenza.

Sono passati gli anni, ma tutto è sempre uguale, forse peggio: “Eccoci qua/ siamo già di ritorno/BiscaZulù Tre Terroni sul palco/Ci siamo allontanati solo un minuto/e guarda che casino abbiamo trovato/Il palco è tutto sporco/la gente è smarrita/la radio che trasmette sempre lo stesso suono”.

22 Febbraio, ore 22,00 – Fuori Orario (Taneto di gattanico-RE)
28 Febbraio, ore 22,00 – Qube – Roma
28 Marzo, ore 22,00 -Palazzetto Petralia Soprana (Palermo)
29 Marzo, ore 22,00 – Krossover (Scordia-CT)
26 Aprile, ore 22,00 – Fuori uso Disco Club (Popoli-PE)

Per informazioni: www.myspace.com/biscazulu

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