[oblo_image id=”1″]Sono un omaggio all’immortale Vaslav Nijinskij, che per primo li danzò, i titoli scelti per il finale della rassegna allestita dal Teatro dell’Opera nel centenario dei Balletti Russi, la Compagnia di Sergej Diaghilev cui si deve l’avvento della danza moderna. Appuntamento con Les Ballets Russes / 3 dopodomani martedì 28 aprile alle 20.30 con altri quattro gioielli (mai accostati in un’unica serata) affidati all’Orchestra diretta da David Coleman e al Corpo di Ballo ispirato da Carla Fracci e Beppe Menegatti: ed ecco Petruſa1ka di Igor Stravinskij, Jeux e L’après-midi d’un faune di Claude Debussy, Shéhérazade di Nikolaj Rimskij-Korsakov. Repliche mercoledì 29 alle 17 (per le scuole), giovedì 30 alle 20.30, sabato 2 maggio alle 18 e domenica 3 alle 17. Agostino Angelini cura il disegno luci.

Petruſa1ka
venne composta da Stravinskij ispirandosi alla marionetta della tradizione popolare russa, ma richiama anche la figura del Pierrot francese. Debuttò a Parigi, era il 13 giugno 1911, al Théâtre du Châtelet, mentre la prima italiana fu il 28 febbraio del ’20 proprio al Teatro Costanzi, dove oggi torna con la coreografia di Michel Fokine ripresa da Nikolay Androsov e con le scene e i costumi di Alexandre Benois ricostruiti rispettivamente da Maurizio Varamo e Anna Biagiotti. Si alternano nel ruolo protagonista Riccardo Di Cosmo, Alessandro Tiburzi, Manuel Paruccini. Nuovo allestimento.

Jeux è datato 1913: il 15 maggio di quell’anno esordì al Théâtre des Champs Elisées. In scena due ragazze e un ragazzo in abiti da tennis, una pallina, una racchetta: fu un’incursione del balletto nella passione borghese, allora emergente, per lo sport. La musica che Debussy compose nella fase finale della vita si avvale della coreografia di Nijinskij, delle scene e dei costumi di Léon Bakst riportati alla luce nel 1996 dalla coppia Millicent Hodson – Kenneth Archer per il Filarmonico di Verona. In scena Carla Fracci e l’étoile dell’Opera di Roma Laura Comi, assieme ad Alessandro Molin, Alessia Barberini, Riccardo Di Cosmo e Anjella Kouznetsova.

L’après-midi d’un faune entusiasmò i parigini, al Théâtre du Châtelet, il 29 maggio 1912. Debussy aveva scritto il Prélude (cui poi non diede seguito) nel 1894, richiamandosi al poema di Mallarmé. Il fauno e le sette ninfe si muovono sulla coreografia originaria di Nijinskij, con le scene e i costumi di Léon Bakst ricostruiti da Maria Filippi. Protagonisti d’eccezione Gheorghe Iancu e Carla Fracci.

Shéhérazade echeggia le atmosfere erotiche del prologo di Le mille e una notte, pietra miliare della letteratura orientale. Il 4 giugno del 1910 debuttò allo Châtelet sul preludio di un poema sinfonico scritto da Nikolaj Rimskij-Korsakov. «Non ho mai visto niente di così bello», scrisse Marcel Proust. Successo clamoroso per la coreografia di Michel Fokine (ripresa da Nikolay Androsov) e le scene e i costumi sgarcianti di Léon Bakst (ricostruiti da Anatoly e Anna Nezhny). Il 23 maggio 1911 arrivò al Teatro Costanzi. L’odalisca Zobeide sarà interpretata da Gaia Straccamore e da Irma Nioradze, lo schiavo d’oro da Mario Marozzi (étoile dell’Opera di Roma) e da Vito Mazzeo.

Dal 28 aprile al 3 maggio all’Opera di Roma l’ultimo ciclo con i “Ballets Russes”. Sul podio il M. Coleman con l’Orchestra e il Corpo di Ballo del Teatro

“Petruſa1ka”, “Jeux”, “L’après-midi d’un faune” e “Shéhérazade” con le musiche di Stravinskij, Debussy e Rimskij-Korsakov.

In scena Carla Fracci, Laura Comi, Mario Marozzi, Gheorghe Iancu, Alessandro Molin, Irma Nioradze

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