(Adnkronos) – "Da quanto sappiamo oggi scientificamente la cosa migliore per tutti è non fumare. Tuttavia, esiste una grandissima parte di fumatori che non riesce a smettere. Basti pensare che a sei mesi da un infarto quasi la metà di coloro che smettono ricominciano. Per queste persone è molto utile il principio della riduzione del rischio, cioè se non smettono di fumare possono passare a prodotti senza combustione, i quali hanno minore emissione di sostanze nocive, che sappiamo fino a oggi diminuisce il rischio di avere malattie collegate al fumo". Lo ha detto Dimitri Richter, president of the Council of Cardiology practice at European Society of Cardiology (Esc) in occasione della 21esima edizione di ‘Romacuore’, incontro promosso dalla Società italiana di cardiologia per fare il punto sulle novità in ambito cardiologico e sui reali progressi applicabili nella clinica. Tra i temi affrontati, con una apposita sessione, il contrasto al fumo. "Questi prodotti – spiega – contengono nicotina e la nicotina non sembra essere la causa fondamentale dell'aterosclerosi legata al fumo, determinata invece da oltre 2000 sostanze che vengono emesse quando accendiamo una sigaretta. La nicotina, quindi, non è la causa fondamentale del danno da fumo". “La Grecia ha già emesso un decreto che riconosce i dispositivi senza combustione come prodotti che riducono l'emissioni di sostanze nocive – conclude – Altri Paesi, anche in Europa, non lo hanno fatto e il consumatore senza Linee guida ufficiali resta così privo di indicazioni". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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Fumo, Richter (Esc): “Sei mesi dopo l’infarto metà dei tabagisti dopo aver smesso ricomincia”
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