[oblo_image id=”5″]C’è ancora tempo fino alla prossima domenica per visitare una mostra davvero meritevole sull’intero percorso artistico di Giorgio De Chirico (Volos, 10 Luglio 1888 – Roma, 20 Novembre 1978). Infatti, per celebrare il trentennale della scomparsa, la Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma ha deciso di rendergli omaggio riunendo provvisoriamente circa un centinaio dei suoi dipinti e disegni.

L’obiettivo dell’evento, è innanzitutto quello di sottolineare la concezione del maestro sul museo, inteso sia come luogo di memoria ma pure di spaesamento. Questo tema, a lui così caro, già all’epoca era stato estromesso dalle avanguardie: per tale motivo, egli fu talvolta etichettato erroneamente dalla critica come un revisionista, mentre la sua in realtà era solo una decisa polemica contro la perdita di validi modelli e delle regole del mestiere.

Il percorso espositivo inizia documentando il travagliato rapporto che De Chirico instaurò proprio con i responsabili della Galleria Nazionale, che allora purtroppo non riuscirono a comprendere lo stile innovativo e allo stesso tempo tradizionale del pittore. Quest’ultimo, in un articolo pungente del 1919, contesta molte opere conservate nelle sale del medesimo sito culturale, salvando solo l’operato di alcuni pittori che da sempre stimava. Nelle sale ai lati di quella centrale dove sono esposte invece tutte opere originali di De Chirico, sono stati per l’appunto collocati da un lato i quadri stroncati, e dall’altra i pochi da lui lodati.

[oblo_image id=”1″]Passando alle sezioni principali dell’esposizione, ivi si trovano i ventiquattro capolavori acquisiti dalla galleria nel 1987 grazie all’intercessione della vedova del maestro Isabella Pakszwer, che il marito fra l’altro ritraeva di frequente nelle vesti ideali di bagnante, musa, ecc.. Più nello specifico, la sezione Mitologia e Archeologia include dipinti dai temi e dalle suggestioni antiche, caratteri entrambi molto amati dall’artista di origini greche; I d’apres dei grandi maestri sono al contrario quelle produzioni eseguite, interamente o solo per un frammento della scena, alla maniera dei grandi maestri del passato, come Velasquez, Rembrandt, Tintoretto e Veronese (alla cui sontuosa pittura De Chirico si ispirò per realizzare Capriccio veneziano, composizione dalle notevoli dimensioni e dall’effetto scenografico del 1951). Al genio creativo di Rubens,[oblo_image id=”4″] a causa della numerosità degli esemplari collegati alle sue tele, è dedicata addirittura una sezione a parte. In La Neometafisica, le raffigurazioni classicheggianti già affrontate vengono riproposte in maniera autoironica e in un’atmosfera straniante. Si pensi, ad esempio, a Pianto d’amore [oblo_image id=”2″](Ettore e Andromaca) del 1974, ricalcato sul celebre gruppo scultoreo di Antonio Canova, o a Il ritorno al castello (1969), dove si intravede un vago ricordo della lezione del simbolista Bökclin.Le ancora poco conosciute Opere su Carta, infine, rappresentano studi e riflessioni sugli artisti presi a modello da De Chirico: anch’esse perciò sono permeate dall’antico (lo si nota subito dai loro titoli). Alcune, poi, hanno avuto la funzione di illustrare il testo Siepe a Nord Ovest (1922) di Massimo Bontempelli.

[oblo_image id=”3″]Per approfondire tutti questi diversi aspetti della carriera dell’artista, è disponibile il catalogo edito da Electa, completo di saggi, schede illustrative per comparare i lavori di De Chirico con le fonti ispiratrici e di un’intervista ristampata per l’occasione, frutto dell’incontro fra la scrittrice Dacia Maraini e lo stesso pittore il quale, pur essendo stato spesso attaccato dagli esperti del settore, ha riscosso però numerosi consensi da parte del pubblico, vero e ultimo fruitore dell’opera d’arte.

Titolo: De Chirico e il museo
Sede: Galleria Nazionale d’arte moderna e contemporanea
Via delle Belle Arti 131 – 00196 Roma
Periodo: dal 20 Novembre 2008 al 25 Gennaio 2009
Orari di apertura: dal martedì alla domenica dalle h. 8.30 alle 19.30. Chiuso il lunedì
Biglietti: Intero 9 euro, ridotto 7 euro, gratuito per under 18 e over 65
Informazioni: tel. 06/32298221 – fax. 06/3221579 www.gnam.beniculturali.it

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