[oblo_image id=”1″] Le cose appartengono a chi le desidera di più chiosava Dashiell Hammett. E per chi cerca il successo nel mondo dello spettacolo, si tratta di percorrere con impegno ed entusiasmo una strada fatta di audizioni, prove e giornate spese per arricchire il proprio repertorio. Non si tratta di sacrifici, perchè per un artista le emozioni che si provano su un palco non hanno prezzo. Guenda Goria ci racconta la recente esperienza sull’Isola e i suoi prossimi progetti divisi tra recitazione e musica.

Per chi conosce il tuo percorso artistico, vederti all’Isola può essere stata una sorpresa. E’ stata una scelta dettata da motivazioni personali o – grazie alla popolarità del programma – un trampolino di lancio per il tuo futuro lavorativo? Credo che oggi non esistano delle ricette giuste o sbagliate piuttosto credo esistano momenti giusti e momenti sbagliati. Ho sentito che per un’ esperienza di questo tipo quello potesse essere un momento giusto sia come sfida personale che come opportunita’ lavorativa e ho accettato. Oramai i reality show sono alla fine della loro parabola di vita percio’ credo che l’Isola mi abbia dato una visibilità giusta e non eccessiva proprio perche’ il programma non ha piu’ la risonanza di qualche anno fa, un pò come avveniva per le prime edizioni. Tutto sommato credo che quest’esperienza non mi abbia tolto niente, anzi, oltre ad essere stata una straordinaria sfida personale ho avuto la possibilita’ di conoscere persone e vedere situazioni che mi hanno permesso di capire a che punto il sistema della gestione dei media/tv si trovi oggi in Italia. Resta per me l’ambizione e il desiderio di diventare una brava attrice… e anche sull’ Isola ho cercato percio’, con grande fatica, di interpretare al meglio lo spirito del gioco e di riuscire a impersonare le tante persone perbene che ci seguivano da casa. Perbene ma non per questo non idonee a questo tipo di mondo e di sfide

Dopo essere stata tra i protagonisti di un format televisivo di successo, credi di indirizzarti verso questa strada o vuoi mantenere il tuo legame a doppio filo con la musica? La mia ambizione lavorativa resta nel campo della recitazione ma la musica e’ parte di me da sempre e restera’ nella mia vita per sempre: sia come grande passione sia se mai riusciro’ a fare della musica anche il mio lavoro. Mi piacerebbe moltissimo e non c’è fretta poiche’ per far musica non c’è età.

Per scaramanzia, gli artisti difficilmente svelano anzitempo i loro progetti. Senza scendere nei particolari, c’è un’idea che vorresti fortemente realizzare nei prossimi mesi? Come diceva il grande Eduardo De Filippo non essere scaramanici porta male… Ho gia’ pronti 4-5 pezzi pop devo definire pero’ il percorso da fare per permettere a chi volesse di scaricarli: credetemi, è veramente complicato.Sul fronte tv invece parteciperò solo a pochissimi programmi che ritengo validi sempre che non cambino idea gli autori e non mi confermino….Per ora, però ovviamente non posso fare il nome dei programmi.

Andy Warhol diceva che ognuno avrebbe diritto a un quarto d’ora di celebrità. Lo ritieni un’aforisma consolatorio perché regala a tutti una speranza oppure una visione piuttosto disincantata se riferita al mondo dello spettacolo dove l’appiattimento rischia di omologare talenti ed idee innovative? Io direi che questa frase è stata e resta molto suggestiva, ma credo che oggi sia cambiato del tutto il modo in cui le persone intendono la celebrità. Oggi e’ un prodotto costruito  solo per interessi economici; molti riescono ad imporre persone senza alcun talento o professionalita’ agli sponsor, a programmi tv o a registi facendo solo dei calcoli numerici economici oppure relativi a scambi sessuali; di fatto i risultati decisamente di scarso valore sono sotto gli occhi di tutti. Credo che oggi la celebrita’ senza successo e denaro conti molto meno rispetto agli anni meravigliosi di A.W. in cui era soprattutto libera espressione di se stessi davanti a piu’ persone possibili.

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