Casa editrice: Il Poligrafo
Collana: Poligrafie – voci, storie, narrazioni
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 88
Prezzo: 22,00 €
Nel romanzo in sette atti “Carbone. Storia di un’anima errante” di Alessandro Tognon veniamo accompagnati in un viaggio che è sia interiore che esteriore: impariamo infatti a conoscere l’anima tormentata di un giovane uomo, Peter, e allo stesso tempo lo seguiamo mentre si sposta in diversi luoghi e in tempi differenti.
L’autore narra la sua storia senza seguire un ordine cronologico e presentando schegge della vita di Peter: lo conosciamo quando è solo un bambino – ci troviamo a Bologna nel 1980 – poi durante la sua crescita e fino all’epilogo della sua esistenza. E proprio Bologna è la sede di un evento cruciale nella vita di Peter: è agosto, è il 1980, e lui e la sua famiglia stanno per partire per le vacanze; purtroppo, però, ciò non accadrà, e provocherà nel protagonista un trauma che non potrà mai cancellare, legato a una nube oscura che cancella il sorriso dal suo volto di bambino, e che distrugge la sua serenità – «Quella nuvola nero-carbone è mia nemica da quel giorno di agosto […] Capii lì, in quel momento e in tutti i sogni in cui quell’immagine mi sarebbe apparsa, cos’è l’inferno, cos’è il male: un manifestarsi contro il quale nulla è concesso, se non la rassegnazione e l’attesa, forse infinita, che tutto abbia un termine».
Peter è perseguitato da incubi reali e angoscianti, in cui una massa del colore del carbone incombe inesorabile su di lui; viene schiacciato ma non soffoca mai: quell’agonia non termina, gli lascia solo dei momenti di tranquillità per poi ricominciare ad assillarlo, sia nei suoi incubi che nella veglia. Alessandro Tognon delinea un personaggio complesso, attraversato da forti luci e da cupe ombre; è una figura affascinante, che riassume in sé sia la fragilità umana che la resistenza dell’eroe che non vuole arrendersi, nonostante la battaglia sia impari e probabilmente destinata a vederlo sconfitto. Peter combatte con le armi che ha a disposizione, e la sua lotta per quanto disperata è anche ammirevole; quella nuvola nera lo costringe a fermarsi e a riequilibrarsi, mentre intorno a lui gli scenari cambiano: Padova, Berlino, Val di Sella, Colonia, con le loro strade, i loro monumenti, le loro consuetudini.
Alessandro Tognon intreccia la dimensione urbana, esperita dalla collettività, con quella intima del protagonista, e in questo intersecarsi i luoghi in cui Peter si trova a vivere diventano un riflesso della sua anima, e a loro volta alimentano le sue energie, gli danno un motivo per resistere, per avere fiducia nel futuro.
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