[oblo_image id=”2″]Due ore di musica suonata con grande trasporto e naturalezza. Il Brodsky Quartet si è esibito il 29 gennaio al Teatro Politeama di Palermo e ha concluso il suo mini tour in Sicilia due giorni dopo al Teatro Sangiorgi di Catania. La tappa catanese rientrava nel programma della rassegna organizzata dall’Associazione Musicale Etnea, precisamente nella sezione “Random – concerti atematici”.

Il quartetto d’archi fu fondato a Manchester nel 1972 dal violinista russo Adolf Brodsky ed è stato il primo gruppo in assoluto ad essere eletto “Quartetto in residenza” presso l’Università di Cambridge. Nel 1998 è stato insignito del “Royal Philarmonic Society Award” per l’importante contributo reso al mondo della musica. Oggi la formazione tiene corsi in diverse università inglesi. Vanta collaborazioni con la cantante svedese Anne Sofie von Otter e anche con artisti non propriamente “classici” come Paul McCartney, Elvis Costello e Björk o compositori del calibro di Dave Brubeck, Lutoslawski e Sculthorpe.

Il gruppo è composto da quattro inglesi: un giovanissimo Daniel Rowland, scatenato primo violino, l’altro violinista è il più navigato Ian Belton, Paul Cassidy che suona la viola, e l’unica donna del gruppo, Jacqueline Thomas al violoncello.

L’assoluta padronanza degli strumenti unita ad un elevato grado di complicità permette ai quattro di misurarsi con brani di grande difficoltà tecnica, che vengono suonati con disarmante naturalezza e sicurezza. Si inizia con l’esecuzione di un’opera del 1925 composta dallo spagnolo Joaquin Turina, “Oracion del Torero”. Si prosegue con il Quartetto in fa maggiore op.18 n.1 di Beethoven seguito dal Quartetto in mi bemolle op.30 n.3 di Cajkovskij. Alla fine del concerto i musicisti concedono anche il bis rendendo omaggio alla musica italiana con “Crisantemi” di Puccini.

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