[oblo_image id=”1″]Lo conosciamo dal 1985 quando ad appena 17 anni divenne il più giovane tennista della storia a vincere Wimbledon. Da allora non ha mai smesso di stupirci. Campione straordinario in campo dove ha entusiasmato gli appassionati con il suo gioco d’attacco che gli è valso il soprannome di Bum Bum. Personaggio istrionico fuori dove ha riempito le pagine della cronaca rosa per le sue avventure sentimentali e per le sue scelte sempre eccentriche. Ora che ha appeso la racchetta al chiodo, la sua sete di sfida non si è placata. Ma mentre molti dei suoi colleghi preferiscono svernare sui green cimentandosi con il golf, lui ha preferito puntare sul poker sportivo. Non un semplice hobby, ma una vera e propria nuova carriera. Boris Becker punta al professionismo, si sta sottoponendo ad allenamenti sempre più intensi da oltre un anno e si dichiara inebriato dall’atmosfera del tavolo verde. Ad affascinarlo è la sottile psicologia del gioco, lo sforzo di intuire le mosse dell’avversario, di mantenere il sangue freddo anche quando la posta è alta. Ma l’amore per il tennis non si può cancellare. Così il tedesco non nasconde la speranza di potersi ritrovare faccia a faccia con i principali rivali affrontati nei tornei in giro per il mondo. Non ci sarebbe niente di meglio che poter sfidare nuovamente Sampras, Lendl, Agassi o Edberg. Senza più una rete a dividerli, ma con la stessa curiosità di scoprire chi sia il migliore. E magari di prendersi qualche rivincita. In fondo la vita comincia a 40 anni: proprio l’età di Boris Bum Bum Becker.

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