[oblo_image id=”1″]Master Chief, Super Mario e Krato, i 3 personaggi simbolo delle piattaforme Xbox 360, Wii e Playstation 3, impegnati insieme nella loro battaglia più difficile: rendere le console per videogiochi più compatibili con l’ambiente. Impresa ardua, ma non impossibile se a supportarla c’è alle spalle una associazione come Greenpeace.

Si chiama Clash of the Consoles la campagna lanciata dall’associazione ambientalista, che si pone un obiettivo finale ambizioso: convincere le tre grandi case produttrici a costruire la console più verde mai realizzata, che si preoccupi prima di tutto dell’ambiente.

I videogiochi sono in espansione inarrestabile da anni: nel solo 2006 si sono venduti ben 62,7 milioni di unità, con un aumento del 15% e un fatturato annuo di 21 miliardi di euro.

Sul sito ufficiale di Greenpeace, un video mostra i tre eroi travolti dai 60 milioni di console, che una sull’altra diventano una montagna impossibile da smaltire. Una massa di materiale elettronico altamente dannoso per l’inquinamento ambientale come per la nostra salute, e di tutti i lavoratori che vengono a contatto. Sono state quindi invitate le case più famose che tutti conosciamo, a ripulire i loro prodotti, come a ritirarli e riciclarli quando questi sono diventati obsoleti. Per le sostanze tossiche si parla invece sia di produzione che di smaltimento.

La campagna mette anche in evidenza la propensione di Nintendo, Microsoft e Sony ad aver cura dell’ambiente: le piattaforme Nintendo sono in ultima posizione non avendo alcun piano di recupero e politica di riciclo. Ma, almeno, Wii ha la migliore efficienza energetica tra le console.

Microsoft ha una politica per l’eliminazione dei rifiuti tossici chimici ma solo a partire dal 2011, non ha un piano di recupero e la sua Xbox usa molta più energia di Wii.

Infine Sony: nel 2010 partirà il piano per l’eliminazione dei componenti tossici, che riguarda tra l’altro il computer vaio, ma non c’è ancora un progetto simile per la playstation. Sony ha anche i migliori programmi di recupero e riciclo rispetto a Microsoft e Nintendo ma ha anche il maggior consumo energetico.

Proprio alla vigilia dell’orgia consumistica di Natale, quando tutti fanno a gara per accaparrarsi l’ultimo modello di console, Greenpeace ricorda che queste contengono anche elementi pericolosi per la salute e per l’ambiente: si passa dal polivinil cloruro (PVC) ai ritardanti di fiamma a base di bromo (BFR), che possono essere facilmente sostituiti. Quello che più infastidisce, è che nonostante tutto le console sono ancora prodotte con questi agenti dannosi. Nel “mondo pc” queste sostanze sono state già sostituite. Come molti pc, anche molti telefoni hanno scelto di utilizzare materiali e metodi non dannosi ed hanno migliorato quelli di riciclaggio. Mentre il mercato console è invece ancora saturo di problemi, sopratutto quando si tratta di ridurre la tossicità o di passare allo smaltimento.

I lavoratori impiegati negli impianti di produzione, o in quelli di riciclo, potrebbero essere i soggetti più a rischio. A questi si aggiungono anche quelle fasce più vulnerabili, soprattutto in paesi quali Cina e India, dove i bambini sono impiegati presso i cantieri di demolizione per smantellare a mani nude prodotti elettronici usati nei paesi ricchi. E i fan delle consolle non devono permettere che persone della loro stessa età ma di altri paesi possano soffrire per il loro intrattenimento.

Agli utenti, ai quali in ogni caso Greenpeace chiede grande attenzione a questi temi, è data anche la possibilità di scrivere direttamente alle tre grandi aziende per far sentire la propria voce.

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