[oblo_image id=”3″]Sono passati ormai due mesi da quando anche Marco Belinelli, giovane stella del basket azzurro ed ex giocatore di Virtus e Fortitudo Bologna, ha messo piede con la maglia dei Golden State Warriors sul parquet del magico mondo dell’NBA, il massimo campionato professionistico americano di basket. Un sogno per qualsiasi giocatore e appassionato di questo bellissimo sport. Sogno già realizzato lo scorso anno da Andrea Bargnani, che fu addirittura scelto dai Toronto Raptors come prima scelta assoluta del Draft; un fatto straordinario e storico che ha inorgoglito tutto il mondo della pallacanestro italiana. Infatti, mai un giocatore europeo era stato scelto così in alto da una squadra NBA, in tutta la storia dei Draft americani. Bargnani non deluse le attese e durante tutta la stagione ebbe ottime percentuali (11 punti e quasi 4 rimbalzi a partita) portando la sua squadra ai playoff (eliminazione al primo turno) e mancando per poco il premio di “Rookie” dell’anno a causa di un’appendicite che gli ha impedito di giocare nell’ultimo mese e mezzo di gare.

Da quest’anno quindi Bargnani è stato raggiunto in America da Belinelli, scelto con il numero 18 dai Golden State Warriors (squadra di Oakland, California) durante l’ultimo Draft di giugno. Un risultato in parte atteso vista la classe e gli ultimi successi del giocatore, ma che ha comunque fatto gioire ancora di più tutti i tifosi italiani. Era infatti dalla stagione 1995-96 che due italiani non giocavano contemporaneamente nell’NBA. In quel caso si trattava di Vincenzo Esposito (sempre ai Toronto Raptors) e di Stefano Rusconi (ai Phoenix Suns) ma la loro prima e unica esperienza americana fu assai difficile e l’anno successivo tornarono a giocare in Italia.

[oblo_image id=”4″]Se però Andrea Bargnani sta confermando i progressi dell’anno scorso e si sta consolidando come un punto fermo della sua squadra, per Marco Belinelli a dir la verità, questi primi due mesi sono stati molto difficili. Se nelle amichevoli pre-stagionali le sue prestazioni furono incoraggianti e in alcune partite addirittura fu tra i primi realizzatori dei Warriors, dall’inizio della stagione regolare le sue cifre sono via via peggiorate e anche il suo minutaggio è scarso. Nelle ultime partite addirittura non è proprio entrato in campo. Nell’unico match finora disputato contro il suo connazionale Bargnani, il confronto è stato nettamente vinto da quest’ultimo (12 punti a 0, solo 4 minuti in campo per Belinelli) anche se la partita è stata vinta poi da Golden State. Bisogna dire che Belinelli gioca in un ruolo (guardia, mentre Bargnani è un pivot) dove c’è una gran concorrenza nell’NBA e dove ci sono giocatori della sua squadra più forti ed esperti (Stephen Jackson, Monta Ellis, Michael Pietrus ecc.); inoltre egli deve ancora crescere da un punto di vista fisico e muscolare, oltre a prendere più confidenza con il tipo di gioco che esiste in America, diverso dal nostro per regole e modo di difendere. Anche Bargnani ci mise quasi tre mesi per convincere il suo allenatore Sam Mitchell a dargli fiducia e a farlo giocare come elemento quasi indispensabile dei Toronto Raptors.

Non ci resta quindi che attendere ancora qualche tempo prima di dare giudizi definitivi, sperando che Marco non si abbatta presto ma che anzi sfrutti ogni occasione per dimostrare appieno il suo enorme valore. Se siete grandi amanti del basket, non dimenticate quindi di incitarlo e di vedere tutte le sue partite in Tv o su Internet.

Link:
www.nba.com/warriors
www.nba.com/raptors
www.ilmago-andreabargnani.it
www.belinelli.it