Il Teatro della Corte inaugura il 20 ottobre la stagione 2009-10 dello Stabile di Genova con la prima nazionale di “Aspettando Godot”,spettacolo prodotto dallo stesso Stabile per la regia di Marco Sciaccaluga.

[oblo_image id=”1″]La tragicommedia di Samuel Beckett, divenuta da tempo un grande classico, riunisce, in esclusiva per il capoluogo ligure, due “mostri sacri” del teatro italiano che mai avevano calcato insieme la scena fino ad oggi: Eros Pagni (Vladimiro) e Ugo Pagliai (Estragone), i cui personaggi, gettati ai margini di una società che non conoscono, si ritrovano insieme sotto un albero spoglio in una deserta strada di campagna perché un certo Godot ha dato loro appuntamento, per dar loro qualcosa di caldo da mangiare e un tetto per dormire all’asciutto. Accanto ai due protagonisti, tre tra i migliori prodotti della scuola del Teatro Stabile: Gianluca Gobbi (Pozzo), Roberto Serpi (Lucky) e Alice Arcuri (il ragazzo).

“Regola fondamentale per accostarsi a questo spettacolo” – spiega Marco Sciaccaluga – “è non dare importanza a chi sia o possa raffigurare Godot. La spettatore deve invece concentrarsi sul tema dell’attesa, sul significato che ha per ciascuno di noi attendere qualcosa o qualcuno”. In questo senso gli fa immediatamente eco Eros Pagni: “Mi preoccupa che oggi non si aspetti più nemmeno Godot, ormai si chiedono solo certezze ad una vita non certo felice, maVladimiromi insegna, con isuoi interrogativi, che la speranza è l’ultima a morire e occorreaver sempre voglia di reagire. E’ un testo che è stato di grande aiuto alla mia anima”. Ugo Pagliai conferma: “Ritenevo che questo spettacolo non fosse nelle mie corde, per questo, quando me lo hanno proposto, mi sono fatto prendere dalla disperazione e dalla gioia insieme. Ora sono felice, perché avverto davvero la gioia della ricerca della vita.”

Estragone e Vladimiro si rivelano quindi due creature uscite dalla comica del cinema muto, disperate, ma anche allegre e innamorate della vita, abitanti di un universo dove la fantasia dove la fantasia può invadere la scena e prendere il sopravvento sulla morte.

Conclude quindi Sciaccaluga: “Da sempre vittima di pregiudizi come tutti i grandi testi, accusato di essere un perfetto esempio di negatività, astrattezza e assenza di speranza, questo capolavoro è, al contrario, divertente ed intriso di quella stessa gioia di vivere che aveva il suo autore innamorato della musica e della pittura, uno spettacolo adatto a tutti per i tanti punti di vista dai quali lo si può leggere”.

Repliche fino a domenica 8 novembre.

feriali ore 20.30 – domenica ore 16.00

Prezzi: 23,50 euro (primo settore) – 16,00 euro (secondo settore)
Info: 010.5342300 – www.teatrostabilegenova.it

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