E’ la prima volta in trent’anni di storia che la mitica corsa viene annullata ed a questo punto qualcuno dubita che ci possa essere anche un’edizione 2009.

[oblo_image id=”7″]La corsa sarebbe dovuta partire da Lisbona il 5 gennaio ma gli organizzatori hanno preso sul serio il monito del ministro degli esteri francese Kouchner che stamane ha ribadito i rischi connessi all’attraversamento del deserto della Mauritania, paese teatro, alla vigilia di Natale, di un attentato, rivendicato poi da Al Qaeda, che è costato la vita a quattro turisti francesi. Il governo locale non ha nascosto il proprio disappunto, migliaia di soldati erano pronti a garantire la sicurezza delle 8 su 15 tappe che si sarebbero dovute svolgere sul suo territorio, dove scorazzano però almeno 500 guerriglieri per i quali non sarebbero mancati i bersagli.

Al rally erano iscritti 570 equipaggi tra camion, auto e moto che dovevano percorrere oltre 9000 km tra Lisbona e Dakar.

La gara era stata altre volte teatro di controversie: tappe annullate per minacce, piloti morti in incidenti, spettatori travolti, ma ogni volta era riuscita a risorgere dalle proprie ceneri grazie agli enormi interessi economici. La corsa è un eccezionale strumento pubblicitario, quasi 500 i giornalisti al seguito, e investimenti fenomenali. Una casa automobilistica giapponese ha investito quest’anno, da sola, ben 13 milioni di euro.

L’annullamento evidentemente ha un significato che va oltre lo sport: un’altra grande zona dell’Africa è diventata troppo pericolosa per gli occidentali.

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