Le Iene Show continua ad occuparsi di un tema che ha suscitato grande clamore sul web e polemiche all’interno della comunità scientifica: l’alimentazione vegana antitumorale. Nella puntata di mercoledì 9 Marzo, Matteo Viviani raccoglierà la testimonianza di altre persone che dichiarano di aver ricevuto beneficio da un drastico cambio del proprio regime alimentare con il preponderante inserimento di cibi di origine vegetale. Pur manifestando la propria fiducia sulle possibilità curative di diete vegetariane, il programma di Italia 1 mantiene un atteggiamento decisamente più cauto rispetto a quanto fatto nel seguire inizialmente il caso Stamina.
Nelle settimane scorse si era dato spazio anche alla dottoressa De Petris che ha avuto gravi noie sul lavoro dopo aver dichiarato le virtù di un’alimentazione vegana (aggiungendo anche le possibilità dell’acqua alcalina) anche nei casi persone gravemente malate. Il nodo della questione riguarda soprattutto l’efficacia allorché la patologia si è già manifestata. E infatti accertato che un regime alimentare sano riduca i rischi relativi all’insorgenza di malattie anche gravi (con particolare riferimento ad alcune tipologie di cancro) ma restano i dubbi sulle doti terapeutiche allorché il tumore si è già sviluppato.
Aveva molto discutere l’esperienza del signore calabrese che assicurava di aver visto regredire il tumore dopo aver deciso – su consiglio del figlio – di modificare la propria dieta eliminando gli alimenti di origine alimentare. E’ sempre bene ricordare, al di là dell’onda emotiva , che la letteratura scientifica ha necessità di una mole di casi decisamente più alta per giungere a conclusioni definitive.
Il dubbio l’alimentazione vegana antitumorale sia una bolla di sapone viene sollevato anche da pareri autorevoli: tuttavia, l’accusa mossa al programma di poggiarsi sulla disperazione delle persone malate e dei loro parenti per creare false speranze, appare decisamente fuori luogo. Le Iene ripetono spesso come manchino pubblicazioni che possano dare sostanza alle esperienze positive riportate e offrono l’opportunità anche ai medici scettici di esporre la propria posizione.
L’impressione, è che l’eco mediatica non accennerà ad esaurirsi