[oblo_image id=”1″]Ho sentito parlare per la prima volta del “Progetto Alga” qualche mese fa. Allora erano solo pensieri, riflessioni fatte davanti a un bicchiere di vino sul fatto che si legge e discute di libri sempre meno, sul fatto che giovani scrittori sempre più difficilmente riescono a pubblicare i propri libri e sul fatto che sempre più la pubblicità e la distribuzione ci “guidano” nella scelta di un libro.

Domenica scorsa questi pensieri si sono trasformati nel Bando del Premio Alga. L’idea è semplice, e la sua semplicità rende il progetto ancora più interessante.

Qualsiasi scrittore manda il proprio manoscritto ad Alga. Fino a qui nulla di nuovo. Una giuria legge i libri e ne seleziona 5. E anche qui nulla di particolarmente nuovo. Il progetto inizia a farsi interessante quando scopro che questi 5 libri selezionati vengono pubblicati totalmente a spese di Alga. Pubblicati e distribuiti, sempre senza che l’autore debba pagare alcuna quota, senza che debba comprare le prime 1000 copie, etc. Saranno distribuiti a partire da Giugno attraverso tre canali principali: stand in centri città, in negozi partner in giro per l’Italia e sul sito internet. La domanda sorge spontanea, e la risposta non delude: si potranno anche scaricare da internet le copie virtuali del libro, da leggere sul proprio Kindle o sull’iPad quando i più tecnologici lettori ne avranno uno.

Ascolto interessato, ma il primo vero sobbalzo lo faccio quando mi dicono che le copie cartacee saranno vendute a 3€ a copia, e quelle virtuali a 2€. Che libri sono? Fotocopiati e rilegati con una spirale di plastica? No, libri assolutamente identici a quelli che compriamo in libreria tutti i giorni. Le spese di distribuzione e pubblicità sono praticamente nulle, perché “deve essere il lettore a decidere cosa comprare, non la pubblicità”. In altre parole l’obiettivo guida il risultato. Ma c’è un ultima sorpresa, geniale. Su ogni volume ci sarà un codice. Quando noi lettori avremo finito di leggere il libro, andremo sul sito di Alga, manderemo un semplice sms o una mail, chiameremo, e voteremo. Diremo se il libro che abbiamo appena finito ci è piaciuto o meno. E il 15 Gennaio 2011 questi voti, insieme alle vendite, decreteranno il primo vincitore del Premio Alga.

Mi chiedo infine se ci sia qualche “gabola” per gli autori, ma le risposte mi colpiscono ancora: il primo anno di pubblicazione le spese per Alga sono troppo alte, ma a partire dal secondo anno sarà anche data agli autori una royalty. E i diritti del libro rimangono per sempre agli autori.

Mi chiedo tra me e me se c’è qualcosa di nuovo che sta nascendo nel mondo dell’editoria. Non so, ma ad ogni modo scrittori fatevi avanti! In bocca al lupo Alga!

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