Oggi si tende a differenziare sempre più spesso l’atto violento esercitato sulle donne e a definirlo come una forma specifica di violenza, quella di genere, più comunemente nota come femminicidio. Più che categorizzare le forme di violenza, è bene puntare il dito sull’educazione all’utilizzo della rabbia impartita ai giovani maschi, fin da bambini, oltre che sul rispetto verso le donne, indipendentemente se madri, sorelle o compagne di vita […] Quindi è innegabile, non si può parlare solo ed esclusivamente di femminicidio, o fare prevenzione solo per il femminicidio e mettere in scena rappresentazioni finalizzate a prevenire il femminicidio significa derubricare qualsiasi altro omicidio. Provocare la morte a un altro essere vivente è un omicidio. È l’atto aggressivo finalizzato a togliere la vita a un essere vivente a dover essere prevenuto: la psichiatra Rosalba Trabalzini presenta il suo nuovo saggio La rabbia. Analisi di cinque casi di violenza per parlarci dell’istinto primordiale dell’aggressività, andando a rintracciare le sue basi biologiche e poi quelle legate al contesto in cui si vive.
Sicuramente la componente genetica ha il suo peso sui comportamenti violenti ma per l’autrice ciò che davvero fa la differenza è come si viene educati nei primi anni di vita; la famiglia in principio e poi la scuola sono fondamentali affinché il bambino impari a gestire la rabbia, per fare in modo che l’istinto non esploda in violenza aperta, e in seguito a canalizzarla per scopi positivi, ad esempio nelle competizioni sportive. Se ciò non accade, e se non si interviene neanche nella seconda fase cruciale – quella dell’adolescenza – con degli screening psicologici al fine di intercettare eventuali disagi psichici, allora è alta la probabilità che, una volta cresciuto, il soggetto non riuscirà a limitare i suoi scoppi di rabbia, e potrà anche risultare pericoloso per sé stesso e per gli altri.
Sulla base di queste premesse, Rosalba Trabalzini intercetta nella prevenzione l’unica arma per combattere i comportamenti violenti; per spiegarci bene il suo punto di vista, ha deciso di analizzare le storie di cinque uomini che hanno assecondato la loro rabbia e l’hanno rivolta sulle loro vittime, arrivando ad uccidere in tre occasioni.
L’autrice si è concentrata sulla violenza nei confronti delle donne, e ha quindi organizzato delle sedute di psicoterapia con ognuno dei cinque soggetti che si sono macchiati di quei crimini, indagando la loro vita e in particolare la loro infanzia, e rintracciando quegli aspetti che hanno sicuramente influito sulla loro gestione non equilibrata dell’aggressività.
Casa Editrice: Meltemi editore
Collana: Linee
Genere: Saggio/Psicologia
Pagine: 154
Prezzo: 15,00 €
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