[oblo_image id=”1″] Non si trattava di un format originale, non regalava canzoni inedite (eccezion fatta per l’ultima puntata) e non è certo rivoluzionaria l’idea di un concorso canoro per lanciare nuovi talenti. Eppure, la versione italiana di X-Factor ha probabilmente aperto una nuova frontiera nell’offerta musicale televisiva. Un programma apprezzato da addetti ai lavori e critici per due ragioni. Innanzi tutto, per la prima volta si è privilegiato il secondo termine dell’abusata espressione reality-show, concentrandosi sulle performance dei cantanti e ignorando i risvolti della loro vita privata. Ovviamente ci sono state discussioni, polemiche tra giudici e siparietti comici. Ma tutte e dodici le puntate avevano la musica come filo conduttore: si è parlato di arrangiamenti, tonalità, interpretazioni in un tour a 360° lungo la storia  pop e rock. E poi per una volta si è avuto il coraggio di non abbandonarsi completamente all’auditel. Nonostante le prime puntate non fossero state accompagnate da esaltanti indici d’ascolto, il programma ha proseguito lungo la stessa direttrice. Gli sforzi sono stati poi premiati e anche il pubblico si è infine lasciato convincere rendendo praticamente scontata la realizzazione di una nuova edizione. 

A sorpresa ma non troppo il successo degli Aram Quartet, gruppo salentino che unisce entusiasmo giovanile all’amore dei classici. Proprio loro sono stati la scommessa vincente di Morgan, giudice sui generis ed impareggiabile educatore musicale (perchè non riservargli un programma ad hoc chiedendogli di raccontare nel suo stile le canzoni degli anni ’80?). Ma oltre ai vincitori, sono molti gli artisti destinati ad una brillante carriera. Per loro la vera sfida inizia adesso cercando quella che Mara Maionchi definisce l’agognata collocazione discografica. Intanto, possiamo accontentarci di sottolineare come per una volta la ricerca della qualità in tv sia stata premiata. 

Il sito ufficiale della trasmissione: www.xactor.rai.it

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