Stanislas Wawrinka
Stanislas Wawrinka

Bravo, ma non bravissimo. Abituato a sfiorare l’impresa senza mai centrarla, troppo timido per ribellarsi a quello che sembrava un destino già scritto e vergato a chiare lettere. Stanislas Wawrinka ha passato una carriera intera nell’ombra di qualcosa o di qualcuno più grande. Quando mai la Svizzera ha avuto un tennista da top ten? Lui ci arriva, ma proprio nell’era Federer. E chi ci pensa al povero Stanislaw che lotta, combatte per vincere qualche torneo di seconda fascia quando re Roger porta a casa 17 slam, distruggendo tutti i record? Magari qualche sprazzo di luce riflessa come a Pechino dove con il più celebre compagno conquista l’oro rossocrociato nel doppio. Prima e dopo un’infinità di occasioni mancate: perchè un conto è arrivare a un passo da buttare fuori i mostri sacri del tennis contemporaneo (Federer, Nadal, Djokovic) e un conto è batterli. Proprio contro Nole, aveva assaporato il retrogusto amaro di partite giocate splendidamente e sfuggite al quinto set a Melbourne e New York nella passata stagione. Se l’è ritrovato agli Australian Open nei quarti. E il pacioso Wawrinka, soprannominato Svizzera 2 (noblesse oblige…), si è ribellato al proprio destino. Un primo set per trovare le misure per poi sfondare nel secondo e nel terzo parziale con i suoi colpi da fondo campo (in questo momento è il miglior rovescio del circuito). Ha subito il ritorno del quattro volte vincitore del torneo ma si è apprestato al quinto set con uno spirito diverso: di chi non si accontenta solo di accarezzare un sogno e si rifiuta di farsi svegliare sul più bello. Ha spinto al momento giusto, ha rimbalzato la pressione su un Djokovic stranamente falloso nei momenti chiave (la cura Becker deve ancora dare i suoi effetti) e ha interrotto la serie di ventotto successi consecutivi inanellata dal serbo dal finire della passata annata. Soprattutto, si è regalato la gioia più grande della carriera. Federer per amicizia e quasi con un involontario senso di colpa, lo aveva ribadito più volte: “Stan è un giocatore straordinario che ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato”. E’ finalmente arrivato il momento di riscuotere i crediti col destino e il meglio…potrebbe ancora venire. C’è una semifinale da giocare contro Berdich: un avversario temibile, ma dopo aver battuto il re d’Australia e i propri fantasmi, non si può più avere paura.

Wawrinka elimina Djokovic. Il trionfo del campione vissuto sempre all’ombra del mito 2-6 6-4 6-2 3-6 9-7

 

Advertisement

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui