[oblo_image id=”1″]La perla dello Jonio incastonata in un film. “Taormina, da Goethe all’alba del terzo millennio” è il titolo dell’ultima fatica cinematografica del regista e documentarista catanese Salvatore Nuccio Narcisi. L’opera realizzata in collaborazione con il taorminese Giovanni Russotti, è stata presentata nei giorni scorsi al Centro Culturale “Le Ciminiere” di Catania. Dopo il successo ottenuto alla prima al Palazzo dei Congressi di Taormina, anche i numerosi catanesi presenti a “Le Ciminiere” hanno tributato applausi a scena aperta al film documentario del loro concittadino. Durante la serata condotta dalla giornalista Stefania Bonifacio sono intervenuti Giusi Liuzzo, presidente dell’Archeoclub e Carmelo Nicoloso, vicepresidente del Fondo Siciliano per la Natura.

[oblo_image id=”2″]Narcisi, grande conoscitore dell’animo umano, artista sensibile e perfezionista, tocca con sapienza i tasti delle emozioni. Con la forza delle sue immagini ci trasporta, con rigore storico e un pizzico di fantasia, indietro nel tempo alla seconda metà del 700, appunto con i viaggi in Sicilia di Goethe. Dalla visita del poeta tedesco del 1787 inizia una cavalcata emozionante che ci fa ripercorrere e conoscere le tappe salienti e i personaggi principali che hanno contraddistinto la storia di Taormina fino ai nostri giorni. L’immagine di questo luogo così suggestivo che esce dall’attenta lettura di Narcisi è sicuramente diversa da quella stereotipata che la cinematografia precedente ci aveva già proiettata. L’autore si sforza di sintetizzare e comparare tre secoli facendo cogliere allo spettatore la grande evoluzione di Taormina da piccolo borgo a capitale del turismo siciliano, polo di attrazione internazionale.

[oblo_image id=”3″]Vengono tratteggiate a grandi linee le figure di artisti e nobili stranieri come Otto Geleng, Wilhem Von Gloeden e Florence Trevelyan, che giunti in questo posto incantevole se ne innamorarono perdutamente, vi si stabilirono e contribuirono a renderlo ancora più famoso nel mondo. Non mancano le citazioni di tanti taorminesi illustri ma anche comuni del passato che con le loro iniziative hanno sviluppato la forte vocazione turistica della città fino a farla diventare il cuore pulsante dell’economia dell’isola. Il film si chiude con un interrogativo sul futuro della Perla dello Jonio che lascia parecchi spunti per riflettere.

Il regista catanese, in oltre tre anni di studio e lavorazione, ha diretto oltre 4oo persone tra attori e comparse, tutte del luogo o del comprensorio. Gran parte delle scene sono state girate a Montalbano Elicona e Savoca oltre che, naturalmente, a Taormina e nella splendida Isola Bella. Particolarmente azzeccata la scelta di datare le scene che riguardano il periodo tra il 700 e l’800 con i filtri “seppia” che servono appunto per anticare le immagini. Per il 900, fino agli anni ’60 è stato utilizzato il bianco e nero, dopo il colore. Molto belle le musiche originali di Gino Castorina che si coniugano perfettamente con le immagini del film. La voce narrante è quella di Claudio Capone.

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