[oblo_image id=”1″] Presentata a Torino presso la Regione Piemonte il 17 aprile 2012 “Il cibo dei pellegrini tra monasterie  hostarie” un viaggio enogastronomico nel tempo sulla suggestiva e romantica Via Franchegena che da Roma si spingeva fino a Canterbury in Inghilterra. Nel medioevo chi si metteva in viaggio per un lungo periodo, sia per penitenza e salvezza spirituale, sia per diletto e a fini mercantili, si imbatteva in ospizi o luoghi di sosta capaci di offrire ristoro come hostarie e conventi; luoghi che servivano da assistenza ai pellegrini e ai viandanti anche dal punto di vista gastronomico offrendo pietanze che hanno caratterizzato la cucina nel periodo medioevale.

Oggi, come allora, grazie al progetto di valorizzazione e promozione della Via Francigena affidato a Turismo Torino e Provincia su incarico della regione Piemonte, i pellegrini di oggi e gli escursionisti ma anche i semplici curiosi, possono intraprendere, passo dopo passo, un vero e proprio viaggio alla scoperta dei sapori del territorio assaporando lungo il percorso, le ricette di un’antica cucina sapientemente selezionate dai ricettari medioevali. Una vera e propria avventura dell’anima e della tavola, dove cultura e acquolina vanno a braccetto.

Un elemento importante che impreziosisce il già inestimabile patrimonio storico, artistico e culturale che caratterizza i tre tratti della Via Francigena in Piemonte, attraverso il territorio Morenico-Canavesano, tratto che entra in Piemonte dalla Valle d’Aosta, il tratto della Valle di Susa (che, con il tratto Monginevro/Arles, si collega con il cammino di Santiago di Compostela) e il tratto Torino-Vercelli.

Ecco quindi che lungo la Via Francigena, 12 trattorie e ristoranti si impegnano a proporre il “Menu del Pellegrino” per trasformare una “semplice” sosta gastronomica di assaggio dei prodotti del territorio in un tuffo nel Medioevo, proponendo piatti della tradizione. La riscoperta delle ricette che compongono il menu e la formazione dei locali che devono garantire l’atmosfera evocando lo spirito del pellegrinaggio mediante dettagli studiati ad hoc, sia all’esterno del locale sia internamente, oltre che attraverso l’apparecchiatura della tavola, ha avuto la preziosa collaborazione e consulenza di Barbara Ronchi della Rocca, giornalista ed esperta delle tradizioni enogastronomiche .

Il menu si compone di un “piatto del pellegrino” composto da due antipasti ed un assaggio di primo, pane “della penitenza” e acqua con prezzi a partire da 10€.

Qualche esempio? “Bignette” verdi, frittatine di cipolle e risotto del Viandante oppure tagliere di salumi, tomini freschi con miele e noci e zuppa “d’amon” con fave o castagne da alternare alla zuppa “l’adrej” di cereali ed erbette di stagione o a quella “mitunà” con brodo, pane duro e toma.

La cucina del Medio Evo – sottolinea Barbara Ronchi della Rocca – si rivela sorprendentemente moderna e attuale, perché fondata su cardini che potrebbero essere dettati dai nostri medici nutrizionisti: è legata alla stagionalità e al territorio, rifiuta salse e grassi pesanti e, anche se non può contare sugli apporti della flora e della fauna del Nuovo Mondo, vanta un patrimonio ricchissimo di ricette “povere” che la rendono molto varia e gradevole. Infatti, i cuochi di allora ben conoscevano, e sapevano sfruttare al meglio, i prodotti locali e stagionali: il risultato erano piatti vari e saporiti, parsimoniosi ma non dimessi, in cui i sapori antichi di erbe selvatiche e frutti spontanei – dai luvertin all’ortica, dalle spugnole alle more, dalla rosa canina alla viola, preziosi in tempi di carestia e di malora – si sposavano a quelli delle verdure dell’orto e delle carni della fattoria. Così, chi percorre la via Francigena ad ogni tratto di strada, ad ogni curva, vede cambiare il paesaggio, e ogni paese che incontra gli rivela delle sue peculiarità di dialetto, di cucina, di arte, di modi di vivere. L’esperienza gastronomica è anche un tuffo nella storia locale, perché tramite i piaceri del palato permette di comprendere il luogo, la gente, la tradizione”.

E proprio per dare ulteriore visibilità alla Via Francigena, Turismo Torino e Provincia ha inoltre coordinato le varie Associazioni presenti lungo la Via affinché partecipassero, con percorsi guidati e iniziative di animazione, alla 4°Giornata Nazionale dei Cammini Francigeni di domenica 6 maggio. L’evento, esteso a tutta Italia, è promosso dalla RETE DEI CAMMINI® e dedicato alla riscoperta dei piccoli e grandi itinerari di pellegrinaggio italiani (www.retecamminifrancigeni.eu).

Per tale evento, alcuni operatori come Anfiteatro Viaggi, Bike@round e Over Imagination Travel, propongono dei pacchetti di soggiorno a testimonianza del fatto che sempre più la Via Francigena è un vero e proprio prodotto turistico.

Ed infine, ma non per importanza, Turismo Torino e Provincia ha proposto e portato a termine, sostenendola anche dal punto di vista economico, la certificazione ufficiale da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del tratto Valsusino della Via Francigena (antico collegamento tra Roma e Santiago di Compostela).

Con nota del 22 novembre 2011, è stata infatti presentata al Comitato Scientifico della Consulta degli Itinerari Storici, Culturali e Religiosi, presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, richiesta di certificazione accompagnata da relazione tecnica per il tratto Monginevro – Moncenisio – Rivoli. Il Tavolo Tecnico, istituito con Decreto del Direttore generale per le biblioteche, gli istituti culturali e il diritto d’autore, con il compito di svolgere tutte le attività collegate alla gestione tecnica e amministrativa delle variazioni al percorso validato della Via Francigena, ha accolto ufficialmente la richiesta di certificazione in data 5 dicembre 2011