Sophie Marceau in Carissima me
Sophie Marceau in Carissima me
Sophie Marceau , da Il Tempo delle mele alla regia

Strano il mondo del cinema. Un ruolo ti può regalare fama e successo ma lo stesso ruolo può anche condannarti ad essere ricordata solo per quel film. Sophie Marceau  vanta una serie di collaborazioni importanti e di interpretazioni che le sono valse l’apprezzamento della critica, eppure il suo nome continua a essere legato al film cult che girò quando aveva appena 13 anni:  Il tempo delle meleSono passati 33 anni ma chi non ricorda una musica melensa che battezzava i primi amori di due adolescenti? La carriera di Sophie Marceau ha avuto una continua crescita dimostrando di sapersi disimpegnare con la stessa disinvoltura nei registri recitativi drammatici e comici. Sguardo profondo, eleganza nel portamento, una capacità unica di ammaliare con movenze felpate. Straordinario il cast di stelle del cinema con cui ha lavorato : da Gerard Depardieu in Police a Mel Gibson in Braveheart, da Marquise con Lambert Wilson a Sogno di una notte di mezza estate con Rupert Everett. Nota alla cronaca rosa per le avventure sentimentali (l’ultima con Christopher Lambert si è recentemente conclusa), ma preferisce che si parli di sè per la nuova carriera da regista. Un cortometraggio per aprire il Festival di Cannes, un thriller e l’autobiografico Parlami d’amore.

Il pubblico di Rai 1 può ammirarla in Carissima me in onda sabato 23 Agosto

Sophie Marceau in Carissima me

I sogni dei bambini non muoiono mai.Possono essere tenuti in un cassetto, allontanati dalla memoria ma mai rimossi. Carissima me è una delicata pellicola che racconta lo sconquasso interiore che si può vivere facendo riaffiorare ricordi e sensazioni che sembravano sepolti. La protagonista del film è Margaret ,interpretata da un’intensa Sophie Marceau, una donna che apparentemente è appagata dal successo professionale che ottiene grazie al carattere tenace e inflessibile. La sua vita viene sconvolta quando le vengono fatte recapitare delle vecchissime lettere che aveva scritto da bambina a..se stessa. Era il suo modo per comunicare ed esternare al mondo i sogni infantili. Rileggendoli a 40 anni, Margaret si accorge come la carriera ha di fatto coperto quella che era la sua essenza, l’ambizione ha travolto la spensieratezza dei primi anni. Inizia un percorso psicologico a ritroso rileggendo una per una tutte quelle ingenue ma sincere missive e scopre un’inquietante verità: non è felice. Non è quella che vorrebbe essere, paradossalmente a 7 anni aveva capito ciò che sarebbe dovuta diventare ma si è allontanata dalla strada tracciata fuorviata da falsi miti.

Carissima me è un film che ci invita a riflettere su ciò che siamo e su ciò che vogliamo suggerendoci di recuperare quella linearità infantile in cui riconoscevamo esattamente ciò che ci faceva stare bene. Un film dai toni pastello che però non diviene mai melenso perché poggiato su valide costruzioni psicologiche e meccanismi affettivi reali: ottimo il cast e innovativa la regia di  Yann Samuell.

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