[oblo_image id=”1″] Dopo leincisioni di Giuliano Mainini raccolte nel volume Echi del 2006 e letavole illustrate di Fabian Negrin che raccontavano La via dell’acqua nel 2010,Liberilibri pubblica ora nella collana Altrove un altro originale e poetico fuoriformato: Nevicata,di Francesco Scarabicchi.

Il poetaanconetano Scarabicchi, autore di una nota introduttiva proprio al libro diNegrin, stavolta compone un poemetto e commenta con i suoi versi i paesaggiincisi di Nicola Montanari. È la narrazione lirica di una nevicata in campagna:“infinita la storia che racconta, l’orizzonte invisibile in cui tace.”

Ventiseiacqueforti (acquetinte,puntesecche) dall’impatto fortemente evocativoritraggono alberi, case, cancelli e viali ricoperti di neve. Sono i paesaggifamiliari della terra marchigiana, scorci rurali appartati resi ancor piùsilenziosi e immobili dal manto nevoso che li avvolge.

L’atmosfera incantataquasi d’altri tempi, ma comunque appartenente a luoghi del presente che sono patrimoniodi tutti, si svela tra le pagine come una pace desiderata e raggiunta, almenodentro l’arte di Montanari. I versi di Scarabicchi penetrano dentro quelleimmagini, ne fanno visioni da leggere e in cui riconoscersi: “Tra le cataste eil ponte, non c’è via che conduca a nessun posto, strada che guidi altrove.Tutto è immobile e muto, pure il tempo, sembra fermo in eterno.”

La grafica ela parola si fondono e si esaltano in questa Nevicata carica dimeraviglie, un “incendio di cristalli senza fiamma, in cui arde, incredibile,la vita.”

Francesco Scarabicchi è nato nel 1951 ad Ancona,dove vive. Dei suoi primi tre libri una scelta antologica è contenuta ne Il cancello 1980-1999 (peQuod, Ancona 2001e, in corso di pubblicazione per Luca Sossella Editore, la nuova edizioneaccresciuta), con una nota di Pier Vincenzo Mengaldo. Nel 2003 è apparso L’esperienza della neve (Donzelli, Roma),nel 2007 Il segreto (Edizioni L’obliquo,Brescia) con quattordici fotografie di Giorgio Cutini. Ha tradotto da Machado eda Lorca. I suoi scritti sulla pittura sono raccolti in L’attimo terrestre. Cronache d’arte 1974-2006 (affinità elettive, Ancona2006). Ha ideato e coordina, dal 2002, il periodico di scritture, immagini evoci nostro lunedì.

Nicola Montanari è nato a Falerone (FM) nel 1946. Vive ad Ancona. Siavvicina all’arte studiando all’Accademia di Belle Arti di Macerata, ma è aUrbino che s’innamora dell’incisione quando prende a frequentare lo studio di WalterPiacesi. Nel corso degli anni la dedizione a questo mondo è totale, tanto dainiziare a costruire torchi e materiale calcografico. Dopo le prime esposizionipersonali e collettive nel territorio marchigiano si muove in varie città, tracui Firenze, Venezia e Pescara; partecipa ad un’esposizione alla BibliothèqueThiers di Parigi e nel 2003, a New York, presenta per la Regione Marche illibro La mia Marca in punta d’acciaio,interamente stampato e inciso all’acquaforte. Si dedica con passione a corsi d’insegnamentodi incisione. Il paesaggio ha da sempre costituito la sua principale fonted’ispirazione. Soprattutto negli ultimi zinchi, una settantina finora, la neveè il tema predominante.

Francesco Scarabicchi, Nevicata, con i paesaggi incisi di Nicola Montanari,collana Altrove, pagg. 32, euro 18.00, ISBN 978-88-98094-01-1