L’ex stella della Juventus Michel Platini e l’ex presidente della FIFA Sepp Blatter sono stati nuovamente assolti in appello dai tribunali svizzeri nel caso di presunta frode che li ha visti coinvolti. La sentenza, emessa martedì 25 marzo, conferma il verdetto di primo grado del 2022, respingendo le richieste della Procura di 20 mesi di pena detentiva con sospensione condizionale per entrambi gli imputati.

Una saga giudiziaria decennale giunge al termine

Dopo quasi dieci anni di procedimenti legali, questa decisione segna un importante capitolo nella lunga vicenda giudiziaria che ha coinvolto due delle figure più influenti del calcio mondiale. Tuttavia, la Procura mantiene il diritto di presentare un ulteriore ricorso in Cassazione presso il Tribunale federale svizzero, lasciando aperta la possibilità di nuovi sviluppi.

Le accuse e la difesa nel processo d’appello

Per quattro giorni, Platini, 69 anni, e Blatter, 89 anni, sono comparsi nuovamente davanti ai giudici per difendersi dall’accusa di aver “ottenuto illegalmente, a danno della FIFA, un pagamento di 2 milioni di franchi svizzeri” a favore dell’ex calciatore francese. Il nocciolo della questione ruota intorno a un presunto accordo verbale tra i due, definito un “gentlemen’s agreement”, che avrebbe stabilito uno stipendio annuo di un milione di franchi svizzeri per Platini, ben superiore ai 300.000 franchi inizialmente concordati per iscritto.

Il contesto della controversia finanziaria

La difesa ha sostenuto che le finanze della FIFA non consentivano il pagamento immediato dell’intero importo a Platini durante il suo periodo di consulenza tra il 1998 e il 2002. La richiesta di risarcimento presentata da Platini nel gennaio 2011, quando era presidente dell’UEFA, è stata definita dall’accusa come una “fattura falsa”, ma i giudici non hanno trovato prove sufficienti per sostenere questa tesi.

Implicazioni per il futuro del calcio internazionale

L’assoluzione di Platini e Blatter potrebbe avere ripercussioni significative sul mondo del calcio, riabilitando in parte l’immagine di due figure che hanno svolto ruoli chiave nello sviluppo e nella gestione del calcio internazionale. Resta da vedere come questa decisione influenzerà le future dinamiche di potere all’interno delle organizzazioni calcistiche globali.

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