Non si tratta di quella volontà snob che rifiuta ogni prodotto salutato con entusiasmo dalla massa, e nemmeno di quell’orgoglio per film di nicchia che fanno sventolare la bandiera della vera cultura, quella che per essere autentica deve annoiare a tutti i costi. In questo caso si tratta proprio di un fatto culturale, che interessa un certo tipo di cinema, che inspiegabilmente piace, fa’ successo e, a quanto pare, fa’ anche sognare.

[oblo_image id=”1″]In un solo week end Scusa ma ti chiamo amore incassa più di 5 milioni di euro; migliaia di adolescenti hanno affollato le sale per assistere all’ultimo degradante film sugli amori romani. Metti insieme uno scrittore di best seller che decide di fare il regista, improbabili attori che recitano in modo così piatto da non poterli distinguere, e condisci il tutto con qualche banale e superficiale considerazione sui sentimenti per ottenere un successo incontrastato. I motivi restano incredibilmente sconosciuti, certo ci si trova davanti ad un ingrato successo pop, che mai come in questi ultimi anni acquista una connotazione negativa. Pop è diventato un prodotto costruito appositamente per vendere, un arteffatto senza anima, che però piace incredibilmente, attira smodatamente e regala delle (vere?) emozioni.

A Natale assistiamo regolarmente all’omicidio del cinema italiano, e fortunatamente con minore puntualità compaiono nelle sale film approssimativi e mal diretti che hanno un unico  grande difetto: piacciono sempre di più. Non resta dunque da chiedersi quale sia il segreto di queste pellicole, o meglio, quali siano diventati i gusti degli spettatori. Il cinema si sa, è un divertimento, una distrazione; ma bisogna fare molta attenzione a non confondere la leggerezza e la semplicità con la banalità, e a quanto pare questo rischio vale la pena di essere corso, perchè fa guadagnare milioni di euro.

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