(Adnkronos) – La Sirm, Società italiana di radiologia medica e interventistica, ha "deciso di stipulare un accordo quadro con il Coni perché riteniamo sia importante mettere a disposizione degli atleti e del mondo sportivo italiano il know-how, la specializzazione, l'alta competenza che i radiologi italiani hanno in traumi e le relative complicanze o le affezioni che colpiscono gli atleti, non solo di alto livello, olimpici o professionisti, ma anche dello sportivo della domenica, dello sportivo amatoriale, che sono poi la stragrande maggioranza delle persone che praticano attività sportiva". Così Andrea Giovagnoni, presidente Sirm, all'Adnkronos, questa mattina a Milano, presentando, in occasione del 51esimo Congresso nazionale Sirm, l'avvio del percorso di un accordo quadro di cooperazione in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 tra la società scientifica e il Comitato olimpico nazionale italiano.  Le Olimpiadi invernali diventano quindi un'opportunità formativa per una migliore presa in carico dei pazienti con infortuni dovuti all'attività sportiva. "Ci sembra importante come società scientifica – spiega Giovagnoni – dare tutto il nostro supporto a un progetto molto ampio di educazione dei medici sportivi, dei fisiatri, degli ortopedici e di tutti coloro che stanno già lavorando intorno al mondo dello sport da un punto di vista medico, ma che trovano nella radiologia un partner fondamentale. Oggi, gran parte delle patologie sport correlate – sottolinea il presidente Sirm – passano attraverso una diagnosi radiologica che è sempre più precisa, sempre più focalizzata alle specificità delle lesioni sportive". E' comunque fondamentale distinguere "gli atleti professionisti dagli sportivi del fine settimana – precisa Giovagnoni – che stanno seduti tutta la settimana e che il weekend si scatenano in una serie di attività sportive. Questi hanno traumi completamente diversi da quelli di un atleta di alto livello e vanno gestiti in modo diverso. Più del 35% dell'attività del radiologo in pronto soccorso è per problemi a livello muscolo scheletrico da attività sportiva". In vista delle Olimpiadi, "abbiamo costituito un gruppo di lavoro che si interfaccerà con la parte medica del Coni – chiarisce il presidente Sirm – per organizzare una serie di eventi educazionali e di corsi pratici proprio a favore dei medici sportivi, delle varie federazioni che gravitano all'interno del Coni, per mettere a loro disposizione una sorta di buona pratica clinica e di indicazioni corrette sull'uso della radiologia, delle tecniche di imaging, per poi arrivare a delle diagnosi precoci e accurate nella patologia. Bisogna ricordare – conclude il presidente Sirm – che gran parte della radiologia è importante per il follow-up della lesione e per stabilire quando un atleta può tornare in attività senza procurare danni o senza condizionare poi quelle che sono le sue normali attività", nel caso dello sportivo della domenica, "o degli allenamenti", per l'atleta professionista.  —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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