Uno spettacolo teatrale particolare, moderno e che racchiude una vena di malinconia, introdotta però in un’atmosfera quasi antica e surreale. Un viaggio nell’anima che si sviluppa attraverso una narrazione elegante e a tratti dal sapore spettrale. Si tratta de La Signora K, prodotto da Teatridithalia, in scena al teatro Elfo di Milano e che si avvale della regia e dell’interpretazione di due grandi del teatro contemporaneo quali Cristina Crippa e Elio De Capitani.

Tre racconti di Agota Kristof, autrice contemporanea ungherese, trapiantata nella Svizzera francese, sono stati riadattati per il teatro, ottenendo un ottimo consenso di critiche e di pubblico.

Pièce dal sapore disarmante, capace di scavare negli animi dei personaggi, affronta problematiche che pongono l’uomo nudo davanti alla fatalità degli eventi, come afferma Kristof : “in modo del tutto casuale”; indirizzando quindi l’attenzione sulla relazione a volte violenta dei percorsi della vita con ciò che si fa di se stessi, sulla difficoltà quindi di reinventarsi e di dar voce alla propria verità. Ineluttabilità e resistenza perfettamente descritte, nella trasposizione teatrale di Crippa – De Capitani.

Ed è questo infatti il filo rosso che lega L’analfabeta, L’ora grigia, La chiave dell’ascensore, ovvero i tre racconti scelti dell’autrice per la trilogia.

Le donne sono le protagoniste della narrazione, vittime delle circostanze, quali: ne L’analfabeta, la guerra e la fuga dalla terra natia, con la conseguente necessità di dover imparare una lingua diversa; oppure ne L’ora grigia la prostituzione vissuta come condizione accettata, anche se nel profondo dell’anima della protagonista si fa lacerante il rimorso di scelte necessarie; e per ultimo ne La chiave dell’ascensore, l’impotenza di fronte alla violenza psicologica ebrutalmente fisica di un marito sottilmentecrudele. Ma i tre racconti sono anche storie di resistenza e di determinazione. Ed è così che l’amore per la scrittura vince le difficoltà nell’apprendimento di una nuova lingua, diversa anche nell’alfabeto, mentre la protagonista-prostituta rifiuta l’amore di un suo vecchio e abituale cliente, o infine la donna vittima e resa inferma dal marito, si ribella con un gesto drammatico, ad un crudele destino, riappropriandosi almeno del diritto alla parola.

Giocata sui toni dell’avorio, la scenografia è caratterizzata dal movimento di leggere tende trasparenti, di chiffon, quasi ad incorniciare un quadro decadente, impalpabile e sospeso nel tempo.Originale è anche l’uso di vecchi bauli per sottolineare l’idea dello spostamento fisico e mentale.

Oltre che dell’esperta recitazione di De Capitani e Crippa, lo spettacolo si avvale della partecipazione di Elena Russo Arman, giovane attrice spesso presente nei lavori di Teatridithalia, e del talento di Jean-Christophe Potvin e Stefania Yermoshenko che ha accompagnato con il violino la narrazione.

La Signora K
Una produzione Teatridithalia
Da martedì 27 maggio a domenica 22 giugno al teatro dell’elfo, via ciro menotti 11 – milano 

feriali ore 20.45, festivi ore 16 (lunedì riposo)
intero 21,50 €, ridotto 14,50 €, martedì 12,50 € (incluso diritto di prevendita)
informazioni e prenotazioni: tel. 02/716791, 02/26681166, info@elfo.org, www.elfo.org

INOLTRE:
Mercoledì 4 giugno ore 18.00, alla Mondadori Multicenter Duomo, in occasione del ciclo Gli incontri di Milano per lo Spettacolo, Cristina Crippa ed Elio De Capitani presentano lo spettacolo Conduce l’incontro Antonio Calbi, direttore del Settore Spettacolo del Comune di Milano.

Domenica 8 giugno ore 21.30, al Teatro dell’Elfo, Phoebe Zeitgeist Teatro presenta
Line, il tempo di Agota Kristof, regia di Giuseppe Isgrò, con Fabrizio Matteini, Francesca Frigoli, Karin Freschi e Margherita Ortolani – Ingresso libero

Advertisement