Tradizione si unisce ad innovazione per il premio Ambasciatore del salame, un riconoscimento che ad ogni edizione viene assegnato a un personaggio del mondo della gastronomia che si è distinto nella promozione e valorizzazione delle eccellenze del territorio. Per l’edizione 2023 della Festa del Salame il riconoscimento è stato consegnato a Ivan Albertelli, inventore del la salumoterapia, che a suo dire “combatte lo stress e assicura benefici a tutto l’organismo” con l’obiettivo di far riscoprire il rito della convivialità attraverso la conoscenza delle eccellenze norcine artigianali.
Hostaria da Ivan nel piccolo paese di Fontanelle, nella Bassa Parmense, a un passo dalla casa natale di Giovannino Guareschi e nel regno di Giuseppe Verdi, delle sue vigne e soprattutto, della sua musica ma anche la terra dei salumi più famosi e più buoni del mondo, dove nascono il culatello, la coppa, il salame gentile, la mariola, il crudo delicato di Parma e la spalla cotta.
“Mangiare bene è un vero percorso sensoriale, visivo, olfattivo. Per il popolo italiano, andare a tavola è un momento di socializzazione, da me abbiamo battuto un record di permanenza a tavola di 16h48minuti. – spiega Ivan Albertelli – in una serata goliardica con gli amici si è arrivati a parlare anche di maschera di mortadella e massaggio al lardo, perché i salumi fanno bene all’anima oltre che al palato”.
Grazie alla sua salumoterapia fa conoscere attraverso tutti i sensi, un vero percorso multisensoriale che viene svolta secondo un preciso rituale, che nelle varie fasi interesserà vista, olfatto e gusto. Come per i vini, infatti, è necessario prima conoscere bene i prodotti che vengono presentati, scoprirne l’aspetto e i profumi, per poi passare all’assaggio vero e proprio. La prima fase, secondo Albertelli, coinvolge il senso della vista. Una studiata presentazione dei migliori salumi della tradizione italiana mette in risalto colori e forme per stimolare l’immaginario. La raccolta delle sensazioni generate dai profumi introduce la fase olfattiva. Qui ci si concentra sulle sfumature per essere accompagnati in un viaggio tra gli aromi più nascosti, dalle speziature più lievi a quelle più penetranti. Per giungere così alla terza fase che soddisferà il piacere più atteso: il gusto. L’incontro con le diverse consistenze e un’ampia gamma di sapori può generare l’appagamento ricercato nel rituale, in un perfetto equilibrio sensoriale.