[oblo_image id=”1″]“Tony Manero” sbanca il 26° Torino Film Festival, ricevendo tre premi come miglior film, migliore attore protagonista (andato ad Alfredo Castro) e Premio Fipresci (assegnato dai critici cinematografici). Il film del cileno Pablo Larraín ha messo d’accordo giuria (composta da Alexey German jr., Jonathan Lethem, Dito Montiel, Alba Rohrwacher e Jerzy Stuhr) e pubblico e i tre premi confermano le indiscrezioni che lo davano vincitore nei giorni scorsi. La giuria ha incoronato “Tony Manero” definendolo “un ritratto forte della vita sotto un violento stato di polizia, arricchito da un umorismo tagliente. Geniale la figura dell’aspirante ballerino di disco-music cileno”.

Il premio speciale della Giuria (euro 10.000) è stato assegnato a “Prince of Broadway” di Sean Baker. Il premio per la miglior attrice, invece, è andato a Emmanuelle Devos per il film “Non-dit” del regista belga Fien Troch.

Delusione per il film rivelazione “Die Welle” del tedesco Tennis Gansel, molto apprezzato e applauditissimo dal pubblico torinese.

Il premio per il miglior documentario italiano (10000 euro) è andato a “Napoli piazza Municipio” di Bruno Oliviero mentre il premio speciale della giuria è stato assegnato a “Rata neci biti” (Non ci sarà la guerra) del regista Daniele Gaglianone.

Il premio per il miglior cortometraggio italiano se lo è aggiudicato “A chi è già morto a chi sta per morire” del promettente Fulvio Pepe e il premio speciale della Giuria lo stupefacente Ottana” di Pietro Mele.

Il Premio Cipputi per la migliore pellicola sul tema del lavoro è andato a “Entre od dedos” di Tiago Guedes e Federico Serra mentre lo Spazio Torino è stato vinto dal cortometraggio “Archive of dreams” di Tomÿa1s Sheridan.

Si chiude così la 26° edizione del Torino Film Festival, la seconda diretta da Nanni Moretti (di cui si vociferà un tris), caratterizzata da un grandissimo pubblico e da film che danno lustro alla kermesse torinese.

Serata conclusiva di premiazione molto riservata solo ad inviti, un peccato per un festival che è stato contrassegnato da una grande semplicità.