[oblo_image id=”1″]Cinema cinema quale tributo alla settima arte. Spettacolo esilarante, vivace e colorato, è andato in scena al teatro Leonardo da Vinci, di Milano, fino al 15 giugno, ricevendo un ottimo consenso di pubblico.

[oblo_image id=”2″]Sul palco la compagnia di Grock ha intrattenuto per due ore i numerosi spettatori, catapultandoli in una dimensione sognante a dal sapore antico, che ha ricondotto alla magia e alla poesia del cinematografo. Lo spettacolo ideato da Valeria Cavalli, Claudio Intropido e Claudio Orlandini, si è avvalso della regia e della scenografia dello stesso Claudio Intropido, e della coreografia e recitazione di Valeria Cavalli, coadiuvata dagli ottimi Susanna Baccari, Alessandro Larocca, Igor Loddo e Andrea Ruberti.
Sono trascorsi più di 120 anni, (era il 1885), da quando i fratelli Lumière inventarono il cinema; e il teatro ha voluto quindi omaggiare un’arte che spesso gli si contrappone. Ma lo spettacolo presentato al Leonardo fa comunque di più, va infatti oltre la rappresentazione teatrale classica, portando in scena, una dinamicità, velocità, e espressività notevoli, date da giochi di luci e di colori, innovativi per il teatro, che hanno condotto lo spettatore in una dimensione a tratti surreale e molto divertente.

[oblo_image id=”3″]Una pièce quindi inaspettata, capace di intrattenere senza cedimenti e che si è avvalsa della bravura, non solo recitativa, degli attori che hanno intercalato la narrazione giocando con la gestualità e il movimento, tramite l’ausilio della danza e delle grandi capacità mimiche, in particolare, di Andrea Ruberti, alla cui bravura ed esperienza vanno un applauso particolare.

[oblo_image id=”4″]La scenografia infine ha avuto un ruolo essenziale, ed è stata continuamente trasformata per rappresentare i diversi volti e tempi del cinema; come ha anche avuto una parte importante il coinvolgimento degli spettatori che a volte sono entrati loro stessi a far parte della fiction.

Spettacolo a cui vale quindi la pena assistere, per l’originalità e per la capacità di divertire e di donare una positiva sensazione di completezza e soprattutto di calore.

[oblo_image id=”5″]Come la stessa compagnia di Grock afferma: “L’omaggio che vogliamo tributare non è solo ai grandi film, ai grandi registi, ai grandi attori, ma soprattutto al mondo che gravita attorno al cinema e alle importanti influenze che il cinema ha esercitato nell’arte, nella moda, nel costume, nella vita di tutti i giorni. Abbiamo cercato, senza presunzione, di parlare del “nostro cinema”, di riportarlo sul palco, di ridurre la distanza tra lo schermo e i nostri occhi, in modo che per un attimo, l’immagine proiettata diventasse un odore, un sapore, un’illuminazione colorata, uno sguardo, una voce.».

Lo pièce è uno dei maggiori successi della storica compagnia milanese che nel 1996, con questo tributo al grande schermo, si è aggiudicata il Premio ETI Stregagatto.

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