Nessuno di noi forse, ricorda un precampionato di Formula 1 così ricco di notizie, fatti, critiche, polemiche e quant’altro. Il 21 ottobre, poco più di un mese e mezzo fa, finiva il campionato. Per il nuovo invece, dovremo attendere la metà di marzo. In genere in questa lunga pausa, i piloti, così come un po’ tutti gli addetti ai lavori, pensavano soltanto a riposarsi, a ricaricare le pile e ad eliminare le scorie della stagione appena conclusa in vista della nuova. Famiglia e tempo libero erano le parole d’ordine di questi tempi. Oggi però, le cose non stanno proprio così. Un po’ per gli strascichi del campionato scorso, un po’ per un mercato piloti ancora da definire, questa pausa, assomiglia sempre meno ad una pausa. Ogni giorno se ne sentono di tutti i colori. Ma andiamo con ordine.

[oblo_image id=”2″]Tutti, ricordiamo che il mondiale 2007 si era chiuso con un giallo. Alla fine del GP del Brasile la temperatura delle benzine nei serbatoi delle Williams e delle BMW erano risultate irregolari. Pertanto, l’ordine d’arrivo, da cui scaturiva la classifica finale del mondiale piloti, è stato provvisorio, lasciando in sospeso l’esito del mondiale, fino a quando la Fia non si è espressa riguardo al reclamo McLaren. E per la verità, ce ne ha messo di tempo. La gara fu disputata il 21 ottobre, la sentenza è arrivata un mese dopo. Solo il 16 novembre, Kimi Raikkonen, campione in pista, ha potuto esultare definitivamente, tirando un bel sospiro di sollievo. Mentre all’epoca, i commissari di gara, decisero di non infliggere penalizzazioni a team e piloti coinvolti, per una discrepanza tra Fia e Fom sulla comunicazione della temperatura del carburante a cui le squadre dovevano attenersi prima del via del GP, ora la Federazione ha dichiarato il ricorso del team di Woking inammissibile.

[oblo_image id=”3″]Due giorni dopo, arrivano le dichiarazioni del presidente Ferrari Luca Cordero di Montezemolo, il quale, alla trasmissione televisiva “Quelli che il calcio”, afferma che: “Quest’anno qualcuno è stato sleale e poco sportivo. Per la prima volta hanno lavorato di più i nostri avvocati che i tecnici”, alludendo chiaramente alla Spy-story che ha coinvolto Stepney, Ferrari e McLaren.

Poi è la volta di Ecclestone, che in un’intervista ad “Auto Motor und Sport”, risponde a Montezemolo e non solo. Riguardo lo spionaggio industriale afferma che: “Da quando sono in Formula 1 lo spionaggio c’è sempre stato. In F1 si assume una persona per il bagaglio di conoscenze che porta con sé. E queste non sono cose che si possono fermare. Non posso chiedere a queste persone dimenticare quello che hanno fatto. La Fia? Dovrebbe restare fuori da queste cose”.

Boccia poi il progetto Prodrive di David Richards, perché concedergli il via libera significherebbe: “avere 4 McLaren e 4 Ferrari in griglia. Secondo me dovremmo tornare ad avere solo costruttori. Se non sei costruttore non dovresti stare in F1”. Infine, dà suggerimenti a due veterani del paddock, Ralf Schumacher e Fisichella: “Entrambi hanno guidato per buoni team per un periodo più o meno lungo, nel quale avrebbero dovuto fare meglio di quanto hanno fatto. Dovrebbero valutare bene se sia intelligente andare in un piccolo team. Guardate la Renault: se nel 2005 e nel 2006 avessero avuto solo Fisichella, non si sarebbero accorti di avere a disposizione una monoposto capace di vincere il titolo mondiale” (finito in quegli anni al suo compagno di squadra Alonso).

Intanto impazza il mercato piloti, ma per ora c’è solo un continuo tourbillon di voci e smentite. La Force India, scuderia nata sulle macerie della vecchia Spycher, sta scegliendo ancora le sue guide sulla base dei test ai quali hanno partecipato ben 7 piloti. Ralf e Fisico sono tra questi insieme a Liuzzi, Klien, Montagny e agli esordienti van der Garde e Rodriguez. Per la verità, le maggiori chanches le ha il fratello d’arte, visto che il patron della neonata scuderia, Vijay Mallya, è stato in passato sponsor della Toyota, ex scuderia del tedesco. “Conosco Vijay da tanti anni, – afferma Ralf Schumacher – guidare per un team giovane, dinamico e pieno di ambizioni è una buona opportunità, ma per il momento si tratta di capire solo se una collaborazione sia possibile”. Giancarlo invece, nonostante un contratto formalmente ancora in essere con la Renault, si è sentito in diritto di partecipare a questa sessione di test per un’altra scuderia visto che la renault non gli aveva dato conferme riguardo ai piloti e gli aveva comunque concesso l’autorizzazione di valutare altre offerte. Detto fatto. In effetti Briatore, responsabile del team francese, di certo non rassicurava i suoi attuali piloti, e soprattutto il romano, quando il 19 novembre in un’intervista alla “Politica del pallone” (rubrica di Gr Parlamento) parlava delle novità 2008: “Alonso arriva al 60%, di sicuro il team avrà piloti diversi. Se non sarà Kovalainen l’altro pilota in corsa è Nelsinho Piquet” (Kovalainen infatti, dopo il prolungamento fino al 2009 di Rosberg con la Williams, è il maggior indiziato come secondo pilota McLaren). Insomma, la storia fra Fisichella e la Renault, si è definitivamente chiusa. Quella fra la casa francese e Alonso invece, si è, invece, clamorosamente riaperta.

[oblo_image id=”1″]Ache se può sembrare strano, l’unico pilota campione del mondo in attività (insieme, ovviamente, all’ultimo arrivato nell’albo, Kimi Raikkonen), è stato quello che c’ha messo più tempo a trovare un sedile per la prossima stagione. Fernando Alonso, separatosi consensualmente (per le note vicende dello scorso anno) dalla McLaren, è stato il pilota più appetito ma allo stesso tempo anche più difficile da piazzare. I piani dell’asturiano sono stati molto chiari fin da subito: sacrificarsi nella prossima stagione magari anche in una scuderia di seconda fascia pur di rimanere nel giro e non perdere l’allenamento, per poi approdare in un top team nel 2009. Top team che, per esclusione della McLaren, per l’involuzione della Renault già nella passata stagione, e per l’incertezza della crescita di Williams e BMW, sarebbe presumibilmente la Ferrari. I piloti in rosso per la verità, hanno contratti fino al 2009 compreso (Raikkonen) e fino al 2010 (Massa). Sembra difficile che la casa di Maranello li lasci andare via dopo una stagione come questa, e magari una conferma nella prossima, in cui la McLaren dovrebbe presumibilmente essersi indebolita per l’addio del campione spagnolo. È vero infatti, che la concorrenza fra lui e Hamilton non ha giovato (anzi) quest’anno, ma è anche vero che un due volte campione del mondo sviluppa la vettura meglio di un esordiente, seppur fenomenale, come il britannico. Il futuro del pilota spagnolo era realmente incerto e coperto di ombre, almeno fino a ieri. La schiarita stamattina, quando è saltata fuori la notizia del ritorno di Alonso alla Renault. Il grande evento (anticipato dal quotidiano britannico “Times” e da “Marca.com”) è stato comunicato ufficialmente dallo stesso pilota spagnolo sul suo sito personale che con due semplici righe: “Alonso torna alle sue origini: è pilota ufficiale dell’ING Renault per il 2008”. Il sito però, annuncia solo un accordo annuale senza nessun riferimento a cifre. I media spagnoli invece, parlano di 35 milioni di euro annui e di una durata biennale con opzione per la terza stagione (ovvero il 2010). Insomma, la durata del contratto è ancora incerta. In ogni caso, sia che la scadenza fosse 2008, sia che fosse (ancora meglio) 2009, gli lascerebbe comunque l’opportunità di approdare, prima o poi, in Ferrari, legata a Raikkonen solo fino al 2009. Intanto, giornata di annunci in casa Renault. Oltre all’ingaggio dell’asturiano infatti, la scuderia francese ha comunicato anche gli altri due piloti per la prossima stagione. Ad affiancare il due volte campione del mondo in pista ci sarà l’esordiente (speriamo meno bravo di Hamilton) figlio d’arte Nelsinho Piquet, mentre nel ruolo di collaudatore si cimenterà un altro esordiente, il francese Romani Grosjean. Primi test il dal 22 al 24 gennaio a Valencia. Queste le prime dichiarazioni di Alonso dopo il ritorno al passato: “Sono molto felice di tornare in Renault. È con questa squadra che sono cresciuto come pilota in F1, e con la quale ho vinto due titoli iridati. Ora è tempo di cominciare un nuovo capitolo insieme”. Annuncia poi i programmi per il futuro prossimo: “Sono ottimista che insieme possiamo tornare ai vertici. Possiamo costruire una macchina veloce e competitiva e tornare al top nel 2008”. Ma per riuscirci bisogna fare un passo alla volta: “ L’obiettivo, ora, è tornare competitivi a gennaio o a febbraio. Poi, avvicinarci al podio nel corso della stagione. Vediamo cosa possiamo fare, non mettiamo il carro davanti ai buoi. Cominciamo a lavorare in vista del primo GP per arrivare a schierare la miglior monoposto possibile”. Sulla scorsa stagione invece, si esprime così: “Il 2007 è stato un anno molto buono, al di là di quello che la gente può pensare: a 20 giri dalla fine del GP del Brasile avrei potuto diventare campione del mondo, la gente se lo dimentica e questo non mi piace”. Infine, due parole anche per le altre scuderie realmente interessate al suo ingaggio: “Vorrei ringraziare le altre scuderie che si sono interessate a me. È stato divertente leggere i giornali ogni mattina. Ma non mi sarebbe mai passato per la testa di rimanere fermo nel 2008. Molte cose sono state inventate, c’è stata una corsa allo scoop tra i giornali”. Le altre scuderie alle quali si riferisce, sono state, insieme alla Red Bull, le due giapponesi. Se fosse andato alla Toyota, a lasciargli il posto sarebbe stranamente Trulli e non il semi esordiente Glock (bah, valli a capire). Qualora fosse finito invece alla Honda, il sacrificato sarebbe stato “declassato” nella squadra satellite Super Aguri. L’indiziato maggiore non era certo Button, l’eterno talento inesploso ma comunque ancora giovane e sicuramente motivato, bensì il più anziano del puddock Barrichello, che aveva annunciato battaglia al possibile nuovo arrivato per il posto nella “prima squadra”. Anche perché la seconda, la Super Aguri appunto, non se la passa tanto bene. Se da una parte si parla di progetti per impianti faraonici nel medio e nell’estremo oriente, dall’altra emergono realtà inquietanti riguardo questa scuderia. Poco tempo fa ha annunciato il taglio di 30 dipendenti (sui 120 che lavorano nella fabbrica di Leafield, in Inghilterra), nell’ottica di una drastica riduzione dei costi. Colpa degli sponsor, dicono, che non hanno rispettato le scadenze nei pagamenti, mettendo in crisi il team gestito dall’ex pilota giapponese Aguri Suzuki. Senza l’ingresso di nuovi finanziatori insomma, il futuro del team è molto a rischio.

A rischio è stata, per un po’ di tempo, anche la posizione della Renault. Accusata di spionaggio industriale dalla McLaren, la casa francese è stata però “salvata” dalla sentenza emessa pochi giorni fa. Il 6 dicembre infatti, la FIA ha ritenuto colpevole il team di Briatore, perché effettivamente in possesso di materiale riservato appartenente alla scuderia di Woking, ma non le ha inflitto nessuna condanna in quanto non vi sono prove di reali benefici tratti da questi dati. In casa McLaren non saranno molto contenti per il diverso trattamento ricevuto nella Spy Story 1, quando erano stati loro gli “spioni”. La scuderia di Woking fu condannata con l’esclusione dal mondiale costruttori in corso e con una mega ammenda di 100 milioni di dollari (70 milioni di euro). Oltre al danno, a nemmeno 24 ore dalla sentenza sulla Spy Story 2, il team di Ron Dennis subisce anche la beffa. Il Consiglio Mondiale della FIA rimanda al 14 febbraio del 2008 la decisione sull’effettiva assenza di particolari riconducibili alla Ferrari F2007 sulle McLaren del 2008.In caso di ulteriori irregolarità, le frecce d’argento andrebbero incontro ad ulteriori sanzioni da scontare nel prossimo Mondiale. Prima di un verdetto definitivo, però, verrà concessa facoltà di intervento a tutti i concorrenti iscritti al Mondiale in un meeting generale straordinario che si terrà a Parigi, proprio il giorno di San Valentino. Alla McLaren, farebbe bene ricordare che c’è una grossa differenza tra ciò che ha fatto lei nella prima Spy Story, e ciò di cui si è resa protagonista la Renault nella seconda. Riguardo alla Spy Story 2, dal comunicato FIA emerge che, dei 4 file sottratti da Phil Mackereth, ex tecnico di Woking passato ai francesi, ben 3 non erano di alcuna utilità mentre il quarto riguardava il sistema ribattezzato J-damper di cui, è stato dimostrato, il team non era a conoscenza. In più, il Consiglio Mondiale ha anche tenuto conto del buon comportamento tenuto dal managment della Renault il quale, appena venuto a conoscenza dei fatti, li ha prontamente denunciati sia alla FIA che alla McLaren. Nel caso McLaren-Ferrari, invece, ciò non è mai avvenuto e, elemento ancora più grave, tra Stepney e Coughlan c’è stato un continuo scambio di informazioni mentre tra Mackereth e il team di Woking non ci sono stati più contatti e quindi informazioni aggiornate dal momento in cui ha lasciato l’azienda. Detto questo, la Fia ha spiegato che, qualora emergessero nuovi elementi, il caso potrebbe essere riaperto. Insomma, se Ron Dennis e il suo team credono di essere stati oggetto di discriminazione da parte della Federazione, rileggano bene le motivazione della sentenza sulla Spy Story 2, per capire la differenza di trattamento fra le due scuderie. Sicuro di sè, cosi commentava la vicenda Briatore, pochi giorni prima della sentenza, nella già citata intervista alla “Politica del pallone”: “è una chiara vendetta della McLaren per quello che è successo. Ogni ingegnere porta con sé un po’ di dote quando va da un team a un altro. Quando noi lo abbiamo scoperto abbiamo informato subito la Federazione e la McLaren e non abbiamo mai usato niente di questi dischetti mentre l’ingegnere è stato sospeso. Non abbiamo mai fatto uso di questi sistemi, abbiamo denunciato la cosa immediatamente e siamo molto sereni a riguardo”.

In casa Ferrari intanto, si lavora per costruire il futuro partendo…dal passato. Mentre il grande ex Ross Brown, uscito di scena un anno fa insieme a Schumacher, è passato alla Honda (dove ritrova Barrichello), proprio il tedesco pluricampione del mondo è ritornato alla base. Ha svolto due sessioni di test (Montmelò a metà novembre e Jerez ai primi di dicembre) con la F2007 provando le nuove tecnologie ma soprattutto le nuove vetture sprovviste del controllo della trazione. La decisione del tedesco, di ritornare in pista (anche se solo nei test), non ha sconvolto più di tanto l’ambiente, ad eccezione di Alesi il quale, attraverso le colonne del giornale tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung (che predisse anche la partecipazione di Schumi ai successivi test di Jerez), si espresse così: “Penso che Michael abbia preso la decisione giusta quando ha scelto di ritirarsi un anno fa. Il fatto che voglia testare di nuovo non mi sembra giusto. Immaginate cosa potrebbe accadere se dovesse segnare un tempo migliore dei piloti titolari”. Anche Niki Lauda per la verità, ha rilasciato dichiarazioni sulla vicenda, ma non è andato giù duro come il francese: “Per me questo test fa solo parte delle pubbliche relazioni della Marlboro, proprio come i suoi giri in sella alla Ducati”. Fatto sta che il pilota francese, così come il giornale tedesco, si è dimostrato un ottimo profeta. Il sette volte campione del mondo infatti, ha girato meglio di Massa e Raikkonen, pur non riuscendo a superare il baby fenomeno della McLaren.

[oblo_image id=”4″]Mentre tutto il circus della Formula 1 è in subbuglio, Hamilton, dopo la batosta dell’anno scorso, ha deciso di staccare seriamente la spina. Ormai sembra dedicarsi solo alle donne (e che donne) ed alla bella vita. Forse il ragazzino è in preda ad un delirio di onnipotenza, visto che dopo aver lasciato la sua ex (la modella Cemre Mirel, la quale, in un’intervista al tabloid “Sun”, ha avuto buonissime parole sul suo conto soprattutto riguardo l’aspetto sessuale), ed essere stato “paparazzato” in una Limousine niente di meno che con Naomi Campbell (di 15 più avanti negli anni, lei 37 lui 22 anni), in un’intervista ai microfoni di News of the World ha dichiarato, senza mezze misure, di voler superare il record di campionati vinti appartenente a Michael Schumacher: “Desidero essere il miglior pilota che ci sia mai stato. Ho imparato dagli errori e sono totalmente concentrato sulla prossima stagione. Miglioro di anno in anno e non vedo perché il prossimo non dovrebbe andare così. Sarò più forte e avrò maggiore esperienza, pronto per salire il gradino successivo: quello del campione del mondo. Se avrò l’occasione di superare il record di Michael, punterò senz’altro a questo”.

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