Riferimento impegnativo per l’evento-kolossal musicale dell’anno “La Divina Commedia. L’Opera” che dal 23 novembre fino al 9 dicembre sarà in scena a Roma.

Una gigantesca tensostruttura con la capienza di 2.500 posti ospita l’ambizioso spettacolo, patrocinato da Società Dante Alighieri, il Ministero dell’Istruzione, il Ministero degli Esteri, il Senato della Repubblica e la Camera dei Deputati, nel Piazzale Giovanni Paolo II dell’Università Tor Vergata di Roma.

Due atti articolati su libretto di Gianmario Pagano, che negli ultimi anni ha posto la firma alla sceneggiatura di miniserie quali “Karol, un papa rimasto uomo” e “Maria Montessori”, e sulle musiche composte da mons. Marco Frisina, direttore della Cappella Musicale Lateranense e compositore per cinema e televisione. Un musical italiano in tutto e per tutto, grandioso nell’ambizione del progetto e nella sua effettiva realizzazione.

Il sottotitolo L’uomo che cerca l’Amore indica la linea interpretativa perseguita nella lettura del capolavoro dantesco: il viaggio di Dante è una ricerca nella propria interiorità, una indagine dolorosa ed intensa che dall’abisso lo conduce alla luce del vero amore di Dio. In questa chiave di lettura, gli autori sottolineano il forte potere comunicativo e l’attualità della Commedia nella sua descrizione degli interrogativi e tormenti spirituali da sempre presenti nell’animo umano: “Ogni personaggio che Dante incontra nel suo viaggio è l’uomo con i suoi diversi volti che manifestano la fragilità della condizione umana, ma nel contempo anche la sua grandezza”.

Advertisement