La violenza ha il suo fascino soprattutto quando veste i panni del mistero. Lo sa bene il regista canadese David Cronenberg che oggi torna nelle sale con il suo ultimo capolavoro cinematografico La promessa dell’assassino.

[oblo_image id=”1″]Protagonista del nuovo thriller e’ lo stesso impenetrabile ed enigmatico attore del precedente A history of violence, Viggo Mortensen. Cornice di questa pellicola la grigia periferia londinese, le culture di diversa nazionalita’ che la abitano e le faide crimininali che si intersecano con la quotidianita’ delle molte vite in gioco. Un viaggio nella psicologia dell’uomo, una ricerca delle identita’ nascoste dietro l’imperturbabile freddezza dell’indifferenza, un’analisi della violenza sviluppata dal punto di vista delle emozioni che sa ispirare o che vorrebbe respingere. Elemento centrale nella narrazione e’ la fisicita’, la forma, il corpo inteso come custode di ricordi, simbolo di memoria, manifestazione indelebile del passato.

Vendette, delitti ed inganni si alternano a riflessioni intime e morali tracciando in modo inequivocabile l’inquietudine esistenziale generata dall’incontro scontro tra la vita circondata dalla violenza e la vita ammantata dalla “normalita’”. Naomi Watts e’ Anna, un’ostetrica rimasta scioccata dalla morte di una quattordicenne russa deceduta dando alla luce una bambina. Anna intende rintracciare la famiglia d’origine della ragazza, per questo entrera’ in contatto con il mondo nascosto della mafia russa e conoscerà il killer Nikolai (Viggo Mortensen).

Il film contiene una scena di nudo frotale maschile di 4 minuti, tra le più hot della storia del cinema: Viggo Mortensen completamente nudo con il corpo tatuato combatte in una sauna con altri due uomini.

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