Claudio Gioè
Claudio Gioè

Ridere e far piangere, commuovere e divertire, dare al volto le fattezze del cattivo e dell’eroe positivo con la medesima disinvoltura. Claudio Gioè è uno dei più apprezzati interpreti di serie tv per il piccolo schermo : ora accompagna gli spettatori nel ruolo di Gabriel Antinori, il gesuita che indaga sui casi attribuibili al paranormale nella seconda edizione de Il tredicesimo apostolo , la produzione Taodue trasmessa da Canale 5. Si è consacrato con un ruolo antitetico come quello del boss Toto Riina ne Il capo dei capi: una parte scomoda, scivolosa che ha tenuto con autorità meritandosi il plauso della critica. Per uno strano gioco della sorte, ha recitato in altre pellicole che avevano la mafia come filo conduttore, vestendo però i panni del difensore della legge in Paolo Borsellino e La mafia uccide solo d’estate. Una duttilità che appartiene ai grandi attori per un talento che si è forgiato con maestri del calibro di Luca Ronconi e Marco Tullio Giordana: classe 1975, palermitano di nascita, romano d’adozione. Ha dato prova di ironia e anche di autoironia al Teatro dell’Archivolto di Genova in Eretici e Corsari, in cui ha duettato con Neri Marcorè. Un viso che è come un guanto, che sa colorarsi di cinismo e sadismo quando interpreta un boss e che sa esprimere tutte le insicurezze e i tormenti di un gesuita con un passato pieno di zone d’ombre, lacerato per i sentimenti verso la giornalista con cui conduce le inchieste sui casi paranormali. Discreto, tiene la scena senza strafare, fa parlare i silenzi grazie a una mimica facciale essenziale nella sua efficacia. Un volto destinato ad avere sempre più spazio sullo schermo: che sia quello piccolo della televisione o quello grande della televisione, la differenza la fa sempre la qualità.

Claudio Gioè , il buono e il cattivo delle serie tv impegnato ne Il tredicesimo apostolo, serie tv per Canale 5
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