Cibo
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Cibo : una soluzione a cento problemi

Quanti problemi risolve il cibo?Basta pensare a tutte le volte che ci viene in mente di mangiare.  Il cibo è sempre in bella vista, a portata di mano, pronto a dare piacere e a stuzzicare l’interesse anche ai meno attenti alla sua presenza.

Ed è in cima alla lista delle soluzioni più veloci, pratiche, e in alcuni momenti pure efficaci. O almeno così ci sembra. Sembra l’ideale per gestire le sensazioni legate allo stress, alle insoddisfazioni e alle tensioni quotidiane.  Specialmente quando queste vengono etichettate come fame.

Poco importa che sia fame vera. Molto spesso è anche solo una passeggera voglia di mangiare qualcosa di sfizioso. Qualcosa capace di coccolare, di gratificare, di dar pace ai pensieri che non fan dormire la notte, di placare la tensione.

E se cominciassimo ad usare un’altra parola per descrivere queste sensazioni che ci conducono alla ricerca di cibo? Quale parola?

Una qualunque. A patto che sia capace di esprimere ciò che stiamo realmente provando in quel momento.
Ad  esempio voglia di gridare. Voglia di ballare, di parlare, di confidarsi, di stringere, di correre, di amare, di sbuffare, di piangere, di scappare, …

Una parola, un verbo che sia capace di indicarci la strada migliore per soddisfare quel bisogno.  Perché non esistono snack, né quantità sufficienti di patatine, di biscotti, di cioccolato, di pizzette, né di qualsiasi altro sfiziosissimo cibo che possono competere con una coccola. O con un grido fortissimo. O ancora con il tempo da dedicare alle attività che davvero ci piacciono. O con una corsa.

No, non ci sono davvero paragoni. Prima lo ammettiamo con noi stessi, prima ci liberiamo dei modi di fare che ci chiudono le strade e che ci bloccano negli stati d’animo e negli schemi di comportamento che non ci piacciono più.

E che rendono tutto più complicato. Forse è perché non abbiamo ancora capito quale bisogno stiamo cercando di soddisfare con il cibo.

Quale rimedio stiamo cercando? Quale problema vogliamo risolvere che non conosca altre soluzioni? O meglio quali scelte e decisioni stiamo cercando di evitare?Cambiare implica apprendere nuovi modi di fare.

E allora, quale nuovo modo di agire potremo apprendere per aprire nuovi ventagli di opportunità?

E senza aspettare. E’ importante mettersi in gioco senza attendere di vivere la situazione in cui proviamo il desiderio di mangiare qualcosa come chiara risposta a soddisfare un bisogno diverso dalla fame fisiologica.Per arrivare in forma al giorno della gara ci si allena.

Si inizia ad allenarsi in prospettiva. Cercando di scoprire cosa e come si potrebbe fare in quelle situazioni. Così quando arriva il momento della sfida, quel momento in cui vorremo sfogare tensioni ed emozioni mangiando, siamo già pronti, siamo già allenati e rispondiamo nel nuovo modo. Quello più utile.

Cinzia Dalla Gassa

Cinzia Dalla Gassa

 

Dottoressa Cinzia Dalla Gassa, dietista ed esperta di scienza della  nutrizione. Pubblicherà per Galassia Arte il libro “Dimagrire con la mente”. Sito: www.cinziadallagassa.com

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