Beppe Fiorello ha trovato la sua dimensione nelle fiction e nelle serie per la tv. Volto rassicurante, uno spazio in cui non è offuscato dalla presenza del fratello, una credibilità nell’interpretare eroi e figure in maschera costruita grazie anche uno zelante lavoro di preparazione. L’ultima sfida professionale si chiama L’oro di Scampia, in cui si racconta romanzandola – ma non più di tanto – la straordinaria storia di Pino Maddaloni, capace di conquistare nel judo la medaglia d’oro olimpico. Beppe Fiorello è Gianni Maddaloni, il papà dell’atleta che ha seguito il figlio cercando nel sogno sportivo una via per evadere da una realtà difficile come quella di un quartiere di Napoli infestato dalla malavita e dalla camorra.
Proprio per questo la fiction L’oro di Scampia svolge un importante funzione sociale: ricordare a tutti che priopio in quelle vie e in quei rioni c’è tanta gente perbene che si impegna per vivere onestamente nonostante le difficoltà e le offese di chi denigra il territorio, invece di cercare di rilanciarlo. Per il protagonista è l’occasione di presentare una figura positiva diversa dalle altre che si distingue per la propria umanità: non ci sono costumi d’epoca o altri artefatti. Un ruolo per cui Beppe Fiorello si è preparato con la solita cura prendendo lezioni da un istruttore di judo: la conferma della bontà dei risultati degli allenamenti è data dal fatto che sul set non sono poi state usate controfigure.
L’oro di Scampia andrà in onda su Rai 1 il 10 Febbraio: non ci sono stati problemi durante la realizzazione delle riprese: anzi, come detto dallo stesso protagonista, i cittadini ogni tanto richiedevano ai protagonisti di “raccontarli bene” con l’orgoglio di chi giustamente non ha nulla di cui vergognarsi e sa che la propria terra sa offrire molto di più di ciò che viene quotidianamente riportato dai mezzi di informazione.
