Belinelli mamma mia
Belinelli mamma mia

” Belinelli mamma mia ” è ormai un leit-motiv per il telecronista che segue i San Antonio Spurs. I canestri della guarda di San Giovanni Persiceto vengono accolti così e poco importa che l’accento lasci un pò a desiderare. Marco Belinelli è entrato nella storia perchè è il primo italiano a laurearsi campione della Nba dopo la grande rivincita contro i Miami Heat di sua maestà LeBron James. Ma la scalata nel basket a stelle e strisce è stata lenta e faticosa. Forse proprio per questo ancora più bella. Perchè se è vero che i giocatori europei sono stati “accettati” anche dall’altra parte dell’oceano, per farsi spazio bisogna saper sgomitare e soffrire se necessario. Belinelli è un italiano atipico. Poteva avere una carriera “comoda” e in pantofole nei club continentali ed è invece andato “all in” per seguire il sogno Nba. Ha conosciuto la panchina, ha subito schiacciate in faccia, si è sentito dire che non era adatto a quel tipo di basket. In tanti al suo posto, avrebbero fatto le valigie, salutato la compagnia e sarebbero tornati lamentandosi del “complotto” ordito ai loro danni. Lui non ha detto una parola e ha capito che non doveva cambiare quel basket ma che poteva cambiare il suo modo di stare sul parquet. Era troppo esile? Palestra, palestra e ancora palestra per mettere su muscoli. Non sapeva difendere? Si è messo a studiare per imparare ogni segreto: alla fine il coach di Chicago Thibodeau lo ha promosso anche in questo fondamentale, una sorta di laurea consegnata dal magnifico rettore in materia. E’ cresciuto anno dopo anno ed è diventato uno dei migliori tiratori da tre della Nba. Non ha migliorato la sua tecnica, ha imparato a prendere i tiri giusti al momento giusto. San Antonio è una città strana dove la gente non ha altre distrazioni oltre la pallacanestro. E’ però abituata decisamente bene perchè è la franchigia più vincente degli ultimi quindici anni grazie alla guida di Gregg Popovich, per metà un genio e per metà un sergente di ferro. Belinelli è arrivato in punta di piedi e ha fatto parlare il campo. Non ha chiesto se si potesse cambiare il sistema per adattarlo al suo gioco (per dichiarazioni del genere agli Spurs si viene condannati immediatamente per insubordinazione) ma si è inserito nei meccanismi facendosi aiutare da un amico di lunga data come Manu Ginobili. Ora la gente impazzisce per lui e l’anello Nba lo ha conquistato da protagonista: nella scalata degli Spurs sono comprese alcune sue chicche, canestri che hanno fatto la differenza contro gli Oklahoma Thunders e i Miami Heat. E tra i cori di festa, riecheggia con orgoglio quel maccheronico  : “Belinelli mamma mia …”

Belinelli mamma mia : alla scoperta dell’azzurro che si è meritato il titolo della Nba. Canestro dopo canestro, centimetro dopo centimetro
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