[oblo_image id=”2″] E’ tempo di nuovi arrivi alla Sergio Bonelli Editore, e nella prestigiosacasa editrice milanese che già diede i natali a Tex, Zagor e Dylan Dog, arrivauna travolgente new entry con una grandissima novità per gli appassionati delfantasy e del fumetto forte dalle mille sfaccettature e dalla trasposizione diun perfetto viaggio nel tempo tra gli usi e costumi di un mondo parallelo incui la tecnica,come ci spiegheranno successivamente gli autori,era puramentequella medievale ed alchenica. DRAGONERO, questo il titolo del nuovo fumetto targato Bonelli, introducee trasporta in un mondo quasi surreale degno di veri appassionati del fumettofantasy e,oltre al nome sicuramente accattivante che può anche essereinterpretato con un significato diverso oltre che al nome tradizionale chetraspare (dragon hero = eroe del drago), sicuramente il fatto che Bonelli abbiascelto un genere nuovo rispetto ai suoi standard tradizionali può essereconsiderato come aver letto oltre le righe, un segnale di fiducia e di successoannunciato per un progetto ambizioso e sicuramente molto stimolante edintrigante come questo. Proprio per l’importanza di tale evento,a differenzadegli eventi precedenti dove era stata presentata la mappa ufficiale  (da cui prenderanno spunto anche eventifuturi legati al suo nome), Dragonero non poteva trovare battesimo miglioredell’accostamento ad un evento top del calibro del Salone Internazionale delLibro di Torino che nell’edizione targata 2013 ha scelto di ispirarsi ai “Libridel Futuro” ed alle nuove derive che il libro tradizionale può raggiungere;

L’accostamento con Multiplayer.it Edizioni (che presenta i nuovissimi giochiispirati al nuovo fumetto e a tanti argomenti celebri) con cui lo staff diDragonero divide lo stand, si fa promotore di un momento di confronto tradiverse realtà editoriali  e di progetti.  Ci sono idee che trovano espressione  in diverse forme, che nascono con un DNAibrido, che portano in se il bisogno di esprimersi  attraverso altri medium per completarsi, Nelconfronto tenutosi presso la saletta Book to the Future con l’approfondimentodal titolo “I mille volti dell’intrattenimento”, se ne è parlato con Luca Enoche Stefano Vietti – Autori di Dragonero – che nasce con la volontà di espandersiin un mondo interattivo, Giancarlo Olivares (autore anche di Nathan Never)disegnatore di Bonelli Editore; Wyrd Edizioni – Massimo Granchi, direttoreresponsabile di Wyrd Edizioni che pubblicherà il gioco di ruolo omonimo dellasaga Dragonero. Con il contributo di Italo Bonera, Christian Bisin e AngeloBussacchini che presentano “PhOxGen” . Il romanzo,gia’ finalista al premioUrania 2006,sarà pubblicato alla fine del 2013 ed arricchito da un romanzo afumetti liberamente ispirato alla storia del libro.

Ma tornando ai nostri nuovi eroi, gli stessi Luca Enoch e GiancarloOlivares, ideatore e disegnatore il primo e disegnatore non da meno il secondoe con il supporto tecnico di Stefano Vietti, co-ideatore e sceneggiatore diDragonero, hanno intrattenuto e deliziato il numerosissimo e foltissimopubblico che ha affollato lo stand Multiplayer.it Edizioni all’interno dellospazio dedicato al mondo di Dragonero, per poter avere l’onore di leggere inanteprima il famoso e tanto ambito “numero zero” stampato in oltre 40.000 copiee distribuito oltre che al Salone anche nei punti vendita di Gamestop situatiin tutto il territorio nazionale, e con questo grande accordo annunciamol’arrivo del Numero 0 di Dragonero che ufficializza la collaborazione traMultiplayer.it Edizioni e la storica casa editrice Sergio Bonelli Editore.  Ecco le indicazioni forniteci daiprotagonisti:

LUCA (ENOCH) RACCONTACI  DA COSA NASCEQUESTA TUA IDEA DI DRAGONERO. Dragonero nasce da un vecchio progetto iniziatocon l’amico Stefano (Vietti) nel 1995 nell’ambito di una cena durante il periododi Lucca-Comics; è sempre stato un sogno nel cassetto con molti punti in comuneper entrambi sul concetto di fantasy,che sia più verosimile e più realisticopossibile completamente calato nella storia e nella sua reale dimensione. L’ideacomincia dunque a piacerci, iniziamo a creare un nostro staff ma il progetto siaccantona perché nei nove anni successivi sono stato impegnato, sempre per laBonelli, con Gea.  Passati glianni,abbiamo proposto il fantasy di Dragonero alla Bonelli,presentando unostand diverso rispetto ai loro canoni abituali,che è stato accettato , Unagrande soddisfazione aver visto realizzato il nostro progetto!

STEFANO (VIETTI) A COSA SI ISPIRA LA QUALITA’ DI SCENEGGIATURA DI DRAGONERO?  Dragonero si ispira a leggende celtiche erusse ma anche più in generale fra di loro, abilmente mescolate tra di loro inun mix di tecnica e di magia, tutto rigorosamente incentrato, come già detto, nelperiodo storico suddetto. Sempre come già esposto da Luca (Enoch),l’idea diDragonero è partita durante una cena a Lucca nel 1995, Prima ciascuno di noiaveva incarichi differenti e come Luca che si stava occupando di “Gea”,io mioccupavo di Martin Mystere e Nathan Never. Dragonero è stata una sorpresa perla Bonelli perché quando presentammo il format ci dissero chiaramente cheeravamo i primi a proporre una serie fantasy, pratica inconsueta per le lorotendenze di mercato. Ovviamente questo ci gratificò parecchio e ci diede forzaper partire e stupire ulteriormente tutti.

LUCA (ENOCH) COME SI ARTICOLERA’ DRAGONERO? Il romanza doveva essere autoconclusivo invece è stato a finale aperto, unfantasy bonelliano molto tradizionale dal finale classico e pressoché modificabilegrazie anche alle molteplici vicissitudini che prevede la sceneggiatura.

LUCA (ENOCH) CI SONO DELLE ANALOGIE CON I GIORNI NOSTRI?  Direi proprio di no, non abbiamo volutocontaminare l’intera saga con la tecnologia moderna. I tecnologi dell’epoca incui è ambientato,sono principalmente maghi e studiano la tecnologia  come tecnica rimasta molto circoscritta ailoro giorni, con la magia che può essere considerata forza duttile per farmuovere le macchine ad esempio, come è giusto che sia e che occupi erappresenti la giusta dimensione del fantasy. L’idea di base era quella dicreare un qualcosa che guardasse alla tecnica puramente medievale.

GIANCARLO (OLIVARES) COME E’ STATO IL SUO IMPATTO COL MONDO DIDRAGONERO?  Premetto che provengo da unlungo periodo di lavoro bonelliano passato a disegnare Nathan Never  con molte analogie, se vogliamo, su mezzi, ambientazioni,caratteristiche fantascientifiche. Sicuramente questa è stata la grandeoccasione quando Stefano (Vietti) mi ha chiesto se volevo venire a disegnareDragonero e la cosa mi ha molto gratificato. Devo dire che c’è ottima sintoniain tutto l’ambiente e una gran voglia di fare, da parte di tutto lo staff diDragonero. L’impegno profuso è grande ed il prodotto offerto è valido e anchese si riflette il periodo di crisi in questo settore come in tanti altri, noice la stiamo mettendo tutta e il giudizio finale lo lasceremo al nostropubblico.

LUCA (ENOCH) ALTRI SOGNI NEL CASSETTO DOPO AVER REALIZZATO QUELLO DIDRAGONERO?  Sicuramente, vorrei fare una “space”una grande opera di fantascienza stellare e poi riuscire a fare un fumettoumoristico, la vena artistica con cui ho iniziato la carriera di fumettista.

GIANCARLO (OLIVARES) ALTRI SOGNI NEL CASSETTO PER IL FUTURO?  Per adesso ho accantonato alcuni progetti difantascienza, poi avrò una collaborazione in Francia con “L’or de Fous”  narrante l’epopea di Francisco Pizarro ilconquistatore

LUCA (ENOCH) PROSSIMI IMPEGNI UFFICIALI DOPO L’USCITA DEL NUMERO ZERO DI DRAGONEROAL SALONE DEL LIBRO A TORINO?   Dopo l’uscitaufficiale al Salone del Libro qui a Torino, avremo la Fiera dei Comics dell’Unicornopoi Etna Comics nei primi giorni di giugno, Grazzano Visconti a metà luglio eRimini Comics a fine luglio. Altra tappa fondamentale per Dragonero sarà anovembre durante Lucca Comics con la presentazione ufficiale del suo gioco diruolo.