[oblo_image id=”2″]Vorrei far rinascere il legno bruciato di un vecchio albero, che persa la sua funzione naturale, diventi ora storia, arte. In particolare lavoro col “vecchio” e “sacro” legno d’ulivo, libero da modelli precostituiti. I nodi, gli incavi rinsecchiti, i buchi, le rughe della corteccia, le venature e le sfumature del legno sono non solo la storia di un singolo albero, ma motivi scultorei che con dolcezza e delicatezza modello.

Con queste parole, Pasquale Ciao, racconta la sua mostra dal titolo personale “La radice e il mito. Magie e sculture di Pasquale Ciao” in allestimento al Castel Sant’Angelo di Roma. La mostra racconta il lato della scultura e pittura dell’artista. Il suo essere naturalista viene sottolineato dai materiali raccolti e scelti nei boschi, nelle campagne e sulle montagne per far rinascere specie gli ulivi dalle venature e sfumature con dolcezza e estreme a delicatezza. Lo spazio pittorico e quello scultoreo sono in completa sintonia, complementari: uno è concepito in funzione dell’atro. Pasquale Ciao, classe 1954, è professore al liceo artistico di Eboli ed è anche grafico e fotografo. Nelle proprie sculture sposa il legno ma anche il bronzo, in maniera particolare i busti di Carlo Levi. La mostra si potrà ammirare fino al 13 aprile, è curata da Carmine Tavarone e Eva Clausen.

Dove: Castel Sant’Angelo, Lungotevere Castello 50
Biglietti: € 7.00
Per info:06/6819111

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