L’Accademia d’Ungheria, la Galleria André e la Galleria Mucciaccia presentano una grande mostra antologica di Valerio Adami a cura di Lea Mattarella. Con 50 opere dal 1972 ai giorni nostri, l’esposizione vuole rendere omaggio ad un grande artista italiano, noto più all’estero che in patria.

Nato a Bologna nel 1935, Adami vive da moltissimi anni tra Parigi e Montecarlo, trascorrendo le sue vacanze a Meina, sul lago Maggiore. Ha esposto nei principali musei del mondo e le sue opere si trovano tra l’altro nelle collezioni del Musée d’Art Moderne de la ville de Paris e il Musée National d’Art Moderne, Centre Georges Pompidou a Parigi, il Museo d’Arte Moderna Palazzo Reale, Milano, il Museum of Modern Art, Pittsburg, Mc. Crory Corporation, New York, ha lavorato con alcune gallerie molto prestigiose (Marconi di Milano; Maeght di Parigi e Saint Paul de Vence; Malborough di Montecarlo, New York, Madrid); ha partecipato a rassegne internazionali quali Documenta di Kassel e la Biennale di Venezia nel 1968, 1978, 1995 e 2011.

La mostra accoglie alcuni momenti significativi del percorso artistico del pittore, suddivisi in tre sedi: le opere più recenti sono esposte negli spazi della Galleria André e della Galleria Mucciaccia, mentre i lavori storici presso l’Accademia d’Ungheria.

Così, tra via Giulia (sede dell’Accademia d’Ungheria e della Galleria André) e largo della Fontanella di Borghese (sede della galleria Mucciaccia), sarà possibile conoscere da vicino Valerio Adami, artista del quale vengono esposte sia le tele, spesso di grande formato; che i disegni, importanti, anzi fondamentali per capire la sua poetica e la sua tecnica. Il disegno, infatti, rappresenta sempre la base, il punto di partenza dei dipinti di Adami, che nascono dal rapporto tra linee nette, definite e chiuse e colori, ben definiti in nette campiture.
Osservare affiancati il disegno, su cui è possibile scorgere tracce delle numerose cancellature necessarie alla creazione infallibile dell’immagine, e il dipinto che da questi è tratto, permette di capire il percorso mentale ed emotivo compiuto dall’artista: sulla carta egli elabora un tema, una visione, che sviluppa lavorando di matita e gomma, seguendo lo scorrere e l’associazione dei pensieri, i ricordi, le reazioni consce e inconsce. Trasferisce poi sulla tela la struttura della composizione e comincia il gioco inventivo dei colori, che daranno il tono emotivo e il significato compiuto dell’opera. Sono due momenti creativi autonomi ma strettamente legati da una dialettica di rapporti interni.

La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue, italiano e inglese, illustrato (Cambi Editore) con un testo di Lea Matterella, un’intervista rilasciata dall’artista a Christophe Penot, e una selezione di scritti di filosofi, intellettuali e scrittori fra cui Italo Calvino, Jacques Derrida, Maurizio Ferraris, Carlos Fuentes, Michel Onfray, Octavio Paz, Antonio Tabucchi.

VALERIO ADAMI
Metafisiche e Metamorfosi
a cura di Lea Mattarella
 
Roma. Una mostra, tre sedi: Accademia d’Ungheria, Galleria André, Galleria Mucciaccia
Inaugurazione: giovedì 19 gennaio
Apertura al pubblico: 20 gennaio – 26 febbraio 2017

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