[oblo_image id=”1″] Di fronte ad un scempio di grandi dimensioni, in un Paesecivile ci si indigna e si dice basta. In Italia si pensa che si sia alzatal’asticella di ciò che è ammissibile e tutte le sconcezze di portata appenainferiore divengono automaticamente legittime. Mentre continua la lotta di chitenacemente combatte contro la costruzione della Tav, si riaffaccia conrinnovato vigore un progetto per la realizzazione della tangenziale Sud Ovest:un’ infrastruttura che è sempre mancata e di cui nessuno ha mai sentito lanecessità. L’idea non è nuova: il primo prospetto è stato presentato nel pianoregolatore del 1974 con l’obiettivo di creare una strada perimetrale alla cittàdi Asti. A distanza di 37 anni, giunta dopo giunta, i fautori della tangenzialeSud Ovest hanno più volte riformulato i reali target di questa fantomaticaopera. Ora la conclusione a cui sono giunti è che sia indispensabile anche senessuno sa a cosa realmente serva.

Non sono stati fatti studi di viabilità accurati sui realiflussi di traffico ma chi conosce il territorio sa che i collegamenti offertidalle autostrade A6, A21 e A33 in aggiunta ad arterie come la strada del Roeroassicurano possibilità più che valide sia in direzione nord sia in direzionesud. Si è millantato di un possibile vantaggio nell’agevolazione dellecomunicazioni con l’ospedale Cardinal Massaia, ma in realtà basterebbepotenziare l’A21 con un passaggio ad hoc per risolvere il problema alla radice.Verrebbe poi da chiedersi che senso abbia investire per un collegamentostradale il doppio della cifra che è stata sborsata per la costruzionedell’ospedale stesso che, dulcis in fundo, è sprovvisto di pista perl’elisoccorso: una priorità senz’altro più urgente  se la finalità fosse davvero quella divelocizzare l’assistenza nei casi più gravi.

E qui veniamo ad un altro elemento chiave: secondo alcunestime, la spesa complessiva supererebbe i 300 milioni di euro per un tratto dipochi chilometri. Come spesso accade, per rimediare ad una sciocchezza, se nedicono altre: ecco che qualcuno per ridurre l’investimento, ha proposto dicostruire la prima tangenziale ad una sola corsia con evidenti disagi dovuti acode e a rischi per la sicurezza (sparirebbe anche la corsia d’emergenza).Basterebbe e avanzerebbe questo per mettere una pietra tombale alladiscussione, ma non si può dimenticare un altro elemento tanto importante daessere uno dei principi costituzionali.

L’articolo 9, infatti, tutela il paesaggio diffidando daogni opera di deturpamento: è difficile pensare che colline, vallate e areeviticole che sono state anche mete turistiche e fonte d’ispirazione perscrittori possano essere valorizzate dalla costruzione diviadotti,dall’innalzamento di tralicci e dal colare del cemento.

C’è poi un precedente sempre in zona che troppofrettolosamente è stato dimenticato. Basta recarsi sulla valle del Tanaro pertrovare un improbabile serie di piloni che sorreggono la linea ferroviaria checollega Costigliole a Castagnole: 100 miliardi di vecchie lire per portarequotidianamente una decina di aficionados. Purtroppo, non sempre la storiainsegna: soprattutto a chi è troppo interessato al proprio rendiconto per avervoglia di imparare.

 

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