[oblo_image id=”1″]Il Palazzo delle Esposizioni di Roma presenta una rassegna cinematografica dal titolo: “Praga, da una primavera all‘altra. 1968-69”. La rassegna curata da Francesco Pitassio e in collaborazione con Nÿa1rodní filmový archiv di Praga, con il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Ceca e il Dipartimento di Lingue e Civiltà dell’Europa Centro-orientale dell’Università di Udine sarà inaugurata il 15 gennaio prossimo e rimarrà visitabile fino al 24 gennaio. Le pellicole sono state realizzate in Cecoslovacchia tra il 1967 e la normalizzazione fino all’invasione dell’esercito aderente al Patto di Varsavia.

Ricordando Jan Palach, i video sono stati censurati dal regime dell’epoca oppure avviati e mai terminati.

Dove: Palazzo delle Esposizioni sala Cinema, via Milano 9A
biglietto: 4 euro
Per info: www.palazzoesposizioni.it 
Di seguito il programma tratto dal sito: www.palazzoesposizioni.it

15 gennaio, ore 21.00
La storia per otto (Dìjiny na osm) di Vÿa1clav Tÿa1borský. 1968 (10′)
Documentario ironico del ‘68 sulla ricorrenza del numero 8 nella storia ceca: nel 1918 la fondazione della repubblica, nel 1938 la perdita dei Sudeti, nel 1948 il colpo di stato del Partito comunista cecoslovacco. La realtà era meno umoristica della finzione e le truppe varcarono i confini, ponendo fine alla Primavera e relegando questo documentario in archivio, fino al 1989.
A SEGUIRE
Al fuoco, pompieri! (Hoøí, mÿa1 panenko) di Miloſa1 Forman. 1967 – v.o. con sottotitoli in italiano (72′)
Un ballo in onore dell’anziano comandante dei pompieri in pensione, tra incidenti e comiche meschinità, si conclude con un incendio. Forman e gli sceneggiatori Papouſa1ek e Passer alla loro quarta collaborazione siglano il loro film più feroce ed esilarante, uno sberleffo alle ritualità sociali.

16 gennaio, ore 21.00
Jan 69 di Stanislav Milota. 1969 (8′)
L’impatto popolare del sacrificio del giovane studente Jan Palach è al centro di questo documentario, realizzato in condizioni di semiclandestinità per sfuggire al controllo della polizia politica e emerso solo recentemente dagli scaffali della cineteca nazionale.
A SEGUIRE
Tutti i miei bravi compaesani (Vſa1ichni dobøí rodÿa1ci) di Vojtìch Jasný. 1968 – v.o. con sottotitoli in italiano (115′)
I traumatici cambiamenti successivi alla collettivizzazione del lavoro agricolo e alla brutalità del potere totalitario, raccontati con un’eccezionale inventiva espressiva, tra elegia e riflessione storica, nel capolavoro del regista più rappresentativo della generazione che ha esordito nel clima soffocante degli anni Cinquanta.

17 gennaio, ore 21.00
Il giardino (Zahrada) di Jan Švankmajer. 1968 – v.o. on sottotitoli in italiano (17′)
Un uomo va a fare visita a un vecchio amico, residente in campagna. La ridente abitazione rurale presenta qualche aspetto poco abituale: la padrona di casa accarezza compiacente dei grossi conigli e la rete di recinzione del giardino è assai differente da quelle solitamente impiegate…
A SEGUIRE
Lo scherzo (Žert) di Jaromil Jireſa1. 1968 – v.o. con sottotitoli in italiano (78′)
Tratto dal capolavoro di Milan Kundera, la storia di Ludvík che all’università, a causa di una battuta scherzosa, ha conosciuto la crudele insensatezza della persecuzione politica, nei campi di lavoro. Ora un insieme di circostanze lo mettono in condizione di vendicarsi del proprio accusatore di allora. Ma la Storia ha sempre un lato tragicomico per Kundera.
18 gennaio, ore 21.00
Le affinità elettive (Spøíznìní volbou) di Karel Vachek. 1968 – v.o. con sottotitoli in italiano (85′)
Tra l’elezione di Dubèek e quella del presidente della repubblica Svoboda trascorse una manciata di mesi. Vachek riprese questa transizione con una sensibilità straordinaria per per gli aspetti comici del potere. Regista distante dalla nuova ondata ceca e slovacca, non rinuncia mai a costruire dei documentari simili a happening, piccole opere-mondo capaci di offrire una sintesi spassosa e rivelatrice di una fase.

20 gennaio, ore 21.00
L’appartamento (Byt) di Jan Švankmajer. 1968 (13′)
Un uomo viene gettato dentro un appartamento. L’ingresso è ora inaccessibile. In questo spazio, nulla sembra funzionare secondo la logica abituale e la sua disposizione pare più simile a un labirinto. Ma c’è una uscita?
A SEGUIRE
La prigione (Paſa1t´ÿa1k) di Hynek Boèan. 1969-1990 – v.o. con sottotitoli in italiano (91′)
Gli sforzi di un insegnante in un riformatorio giovanile per non omologarsi al cinismo dei propri colleghi e far valere i suoi metodi più umani di fronte alla brutalità prevaricante dei ragazzi. Il film non venne terminato nel 1969 ma quasi venti anni dopo, per essere poi distribuito nelle sale successivamente al crollo delle democrazie popolari.

21 gennaio, ore 21.00
Una settimana tranquilla in casa (Tichý týden v domì) di Jan Švankmajer. 1969 (20′)
Un signore entra in una dimora lussuosa, dopo un avvicinamento guardingo. Ogni giorno fa un buco in una delle porte disposte lungo un corridoio: in ciascuna stanza gli oggetti e il mobilio paiono animati di una propria, misteriosa attività. Quale complotto stanno tramando alle spalle degli esseri umani?
A SEGUIRE
Una domenica uccisa (Zabitÿa1 nedìle,) di Drahomíra Vihanovÿa1. 1969-1990 – v.o. con sottotitoli in italiano (78′)
Vihanovÿa1 traccia i contorni di una esistenza insensata seguendo l’ottusità dolorosa di un antieroe, un militare di carriera che sfugge il vuoto della quotidianità rifugiandosi nei ricordi. Il film non fu terminato al momento della sua produzione ma alla fine degli anni Ottanta.

22 gennaio, 21.00
Jan 69 (replica) di Stanislav Milota. 1969 (8′)
L’impatto popolare del sacrificio del giovane studente Jan Palach è al centro di questo documentario, realizzato in condizioni di semiclandestinità per sfuggire al controllo della polizia politica e emerso solo recentemente dagli scaffali della cineteca nazionale.
A SEGUIRE
Cerimonia funebre (Smuteèní slavnost) di Zdenìk Sirový. 1969-1990. – v.o. con sottotitoli in italiano (67′)
La vedova di una vittima dei processi di collettivizzazione, decide di rendergli giustizia e celebrargli una cerimonia funebre. Riaffiora il passato rimosso e mette in discussione un’organizzazione sociale e un’esistenza individuale. Il film non venne mai distribuito ma proiettato unicamente in sede privata, il giorno prima della brutale repressione poliziesca delle dimostrazioni del 17 novembre 1969.

23 gennaio, ore 21.00
Confusione (Zmatek) di Evald Schorm. 1968-1990 (35′)
I giorni a ridosso dell’invasione delle truppe del Patto di Varsavia, ripresi con enorme libertà da giovani operatori. Il montaggio venne poi diretto dal cineasta riconosciuto quale autorità morale della nuova generazione cinematografica. Un accorato oratorio per la propria nazione.
A SEGUIRE
Il settimo giorno, l’ottava notte (Den sedmý, osmÿa1 noc) di Evald Schorm. 1969-1990 – v.o. con sottotitoli in italiano (87′)
Un’allegoria sulle dinamiche di un gruppo sociale, tra parabola biblica e libretto d’opera: cosa può accadere a una comunità unita, se la paura e l’incertezza si impossessano degli uomini? Il film fu sequestrato dalla polizia politica che vi lesse una metafora dell’aggressione militare.

24 gennaio, ore 21.00
Le allodole sul filo (Skøivÿa1nci na niti) di Jiøí Menzel. 1969-1990 – v.o. con sottotitoli in italiano (105′)
Un film collettivo sorridente e disincantato sui drammatici anni dello stalinismo, ambientato in un campo di lavoro, negli anni successivi al putsch del 1948 e all’instaurazione del regime totalitario. Sequestrato al termine della produzione e distribuito solo successivamente alla Rivoluzione di Velluto, ha ricevuto un Orso d’oro postumo al Festival di Berlino.

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