Questa volta le Scuderie del Quirinale hanno fatto le cose davvero in grande, organizzando un’esposizione di 40 opere create dai pittori del Risorgimento.

[oblo_image id=”3″]Il periodo storico su cui si incentra la mostra 1861 (curata da Fernando Mazzocca e Carlo Sisi), fra l’altro, è già di per sé molto interessante poiché ricco di avvenimenti importanti e di numerosi contributi sia artistici che letterari.

I protagonisti della rassegna, comunque, rimangono i cosiddetti “pittori soldati”, ovvero artisti lombardi, toscani o napoletani (es. Gerolamo Induno, Eleuterio Pagliano, Federico Faruffini, Michele Cammarano) che non solo hanno voluto documentare con i propri quadri le battaglie e le vicende della guerra, ma che vi hanno preso parte anche attivamente.

Il primo piano del museo, appunto, ospita le opere monumentali rappresentanti l’epopea bellica dell’epoca, molte delle quali non erano state esposte al pubblico da molto tempo. Il percorso espositivo, in realtà, si apre con le statue dell’eroe napoletano Masaniello, personaggio simbolo del popolo in rivolta, scolpito da Alessandro Puttinati nel 1846, e dello schiavo guerriero Spartaco (1848-1850), tradotto in scultura dal patriota Vincenzo Vela per esprimere il desiderio di riscatto e libertà. Sempre nella prima sala, non può passare inosservato il grande dipinto di Francesco Hayez Gli abitanti di Parga che [oblo_image id=”4″]abbandonano la loro patria (1826-1829), un altro tema emblematico che omaggia la lotta di indipendenza degli abitanti della cittadina greca dalla dominazione ottomana.

Dopo tali capolavori che fanno riferimento a degli scontri fra nazioni ancora più remoti, dalla seconda sala in poi sono collocate invece rappresentazioni di eventi e battaglie inerenti alle guerre d’indipendenza italiane. Bisogna subito precisare che quasi tutte le pitture si soffermano soprattutto sulle situazioni posteriori agli scontri: spesso, quindi, vengono raffigurati i soldati feriti o i morti di entrambi gli schieramenti, come in Episodio della battaglia di San Martino (1864-1868) di Giovanni Fattori o ne La battaglia della Cernaja (1857) di Gerolamo Induno.

Un dipinto dal forte impatto scenografico che, al contrario, ferma nel tempo l’attimo precedente la sommossa è quello di Michele Cammarano dedicato a I bersaglieri alla presa di Porta Pia.

Soggetti del tutto differenti, poi, sono quelli che attendono i visitatori al secondo piano delle Scuderie del Quirinale: le opere ivi esposte, infatti, illustrano nella maggior parte dei casi scene familiari risalenti sempre al medesimo lasso temporale. Tra queste, è compreso il quadro scelto per la locandina della mostra, ovvero La partenza dei coscritti nel 1866 di Gerolamo Induno, nel cui gruppo spicca un soldato che saluta e lascia a malincuore la sua famiglia.

[oblo_image id=”2″]Ma la vera pittura simbolo del celebrativo evento culturale è, almeno secondo quanto dichiarato dagli organizzatori, Il 26 aprile 1859 di Odoardo Borrani, in cui si nota una donna intenta a cucire la bandiera tricolore per esporla alla finestra: tale data segna appunto l’annessione di Firenze all’Italia e la fine definitiva del Granducato di Toscana. Molto più drammatica è la composizione di Gerolamo Induno La trasteverina uccisa da una bomba (1850), che sembra anticipare i caratteri del neorealismo: la giovane qui ritratta potrebbe essere paragonata all’attrice Anna Magnani nella scena finale del film Roma Città Aperta, dal momento che entrambe esprimono lo stesso tipo di sofferenza causata indistintamente da tutte le guerre. Altrettanto carica di sentimento è la tela di Mosè Bianchi I fratelli sono al campo. Ricordo di Venezia (1869), in cui alcune signore pregano in chiesa per i loro uomini al fronte. Di genere allegorico ma [oblo_image id=”1″]significativa in egual misura, infine, è l’opera Venezia che spera (1861) di Andrea Appiani Junior, che qui sembra ispirarsi nettamente allo stile del maestro Francesco Hayez.

I patriottici che passano a Roma o che abitano nella capitale, insomma, non possono esimersi dal recarsi alle Scuderie del Quirinale, doveper di piùli attende un allestimento molto sontuoso, costituito da tappeti rossi e drappeggi alle pareti verdi e bianchi che, visti nel loro insieme, ricordano il nostro tricolore. Dulcis in fundo, in certe date alcune aziende dolciarie fondate proprio durante il Risorgimento (Leone, Krumiri, Strega, Baratti & Milano, Moriondo & Gariglio), offriranno al pubblico le loro specialità, rendendo ancora più piacevole la propria permanenza al museo.

Titolo: 1861. I pittori del Risorgimento
Sede: Scuderie del Quirinale, Via XXIV Maggio 16, Roma
Periodo: 6 ottobre 2010-16 gennaio 2011
Orari: da domenica a giovedì 10.00-20.00; venerdì e sabato 10.00-22.30
Costo del biglietto: intero 10 euro, ridotto 7,50 euro
Sito internet: www.scuderiequirinale.it

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