musitaIl pop, il rock, il jazz, il folk, il rap italiano: tutti insieme uniti chiedono piu’ spazio in tv e radio per la musica di qualità prodotta in Italia e per i giovani esordienti del nostro paese 

L’appello lanciato da Piero Pelù, Eugenio Finardi, Paolo Belli, Piotta e tanti altri artisti e’ stato raccolto da oltre 30 associazioni e 1000 operatori. Hanno poi aderito Paolo Fresu, Dodi Battaglia, Pierpaolo Capovilla, Gianni Maroccolo, Omar Pedrini, i Marlene Kuntz, Ettore Giuradei, Luca Bassanese, Riccardo Tesi, Roberto Angelini, Bengi dei Ridillo, Mirco Mariani dei Saluti da Saturno,  Alberto Fortis, Sud Sound System, Francesco Fiore della MedFreeOrkestra e tantissimi altri.

L’indagine condotta da AudioCoop sugli ultimi tre mesi ha infatti dimostrato che, da un’indagine sui dati di Musica & Dischi, gli italiani acquistano per il 65% di prodotto musicale italiano, tra album e singoli, e il 30% di produzione indipendente made in Italy, mentre invece nello stesso periodo il grande network delle tv e radio nazionali, con particolare riferimento a quelle commerciali, diffondeva on air il 78% di musica straniera e solo il 16% di musica indipendente made in Italy, monitorando i dati dei circuiti Earone e Airplay, “distorcendo” di fatto il mercato e il gusto dei consumatori italiani, con grave danno per il settore della musica prodotta nel nostro Paese.

Infine, l’indagine condotta dai giornalisti Pasquale Rinaldis e Fabrizio Galassi che ha fatto emergere il grave danno economico (43 milioni di euro in meno ogni anno solo di diritti d’autore) arrecato alla produzione musicale italiana, ha creato sconcerto nel nostro mondo, provocando reazioni volte a modificare lo status quo, fornendo così un modesto contributo alla ripresa economica del nostro Paese.

Gli Amici della Musica, segnalano che su questi temi ha riscontrato un grande successo, il convegno svoltosi alMedimex di Baridal titolo, “Musica ed economia negli anni del digitale: quali interventi per il futuro della nuova musica italiana?” Il dibattito, moderato daGiordano Sangiorgi, Patron del Mei e uno dei coordinatori degli Amici della Musica, ha raccolto le adesioni su tale tema diTania Varunie Giovanni Gulino di Musicraiser, Luciano Trevisandi O2Digitale.com, diCarlo Testinidell’ Arci, diClaudio Formisano di DismaMusica, diFrancesco Fioredelle Orchestre e Bande Multietniche/Rete dei Festival) e di Enrico De Angelis del Premio Tenco.Oltre a quelle di: Luca Valtorta di XL. Niccolo’ Vecchia di Radio Popolare, Fabrizio Galassi dello Ied di Roma, Giuseppe Viggiano di Cna Cultura e Spettacolo, Luca Fornari,Presidente ATCL Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio, Giuseppe Saponari di Bed & Rec, Claudio Brescia di Brescia Management, Elvis Ceglie di Push Up e tanti altri operatori.

Durante tale incontro di particolare rilievo è stata l’adesione del Vice Ministro per l’Economia on. Stefano Fassina, che ha confermato il suo interesse alla proposta e ha invitato il Comitato Promotore ad incontrarlo al Ministero nei primi giorni di gennaio per avviare i primi step di approvazione di una proposta di tale significativa portata per il settore musicale e per le giovani generazioni.

Intanto, il Coordinamento degli Amici della Musica sta proseguendo nei suoi incontri istituzionali sui temi del sostegno al mondo della nuova musica italiana, insieme ad AudioCoop, a favore del Tax Credit e insieme alla Rete dei Festival, per l’Act Music Live, inserite nel recente Decreto Valore Cultura, e chiede a fronte di tali dati un intervento urgente del Governo con una norma che, come in Francia, inserisca le quote come da noi proposte secondo il modello francese tutelando così il repertorio italiano e permettendo al settore di introitare quelle risorse fondamentali per lo sviluppo futuro della nuova musica italiana che oggi vanno all’estero.

Svolge opera di sensibilizzazione, anche per una maggiore raccolta di risorse dai social network e la telefonia, per un lavoro di rinnovamento del Fus che riconosca anche le musiche attuali, per l’attivazione di un tavolo comune per la promozione della musica italiana all’estero e per un tavolo comune di lavoro nazionale sulla musica con tutti i soggetti declinato anche a livello regionale, oltre ad azioni che tengano conto dei nuovi artisti indipendenti ed emergenti sui temi delle ripartizioni dei diritti puntando al massimo dell’analitico e al minimo della confusione tra sigle.

Da segnalare che dopo il convegno a Bari, l’Assemblea dei Delegati del Nuovo IMAIE, riunitasi lo scorso 10 dicembre a Roma, ha dato incarico al Consiglio di Amministrazione di adottare ogni opportuna iniziativa volta a valorizzare e tutelare la musica italiana e le produzioni italiane, in particolare, nella diffusione radiofonica e televisiva, allo scopo di sostenere l’identità culturale nazionale.

Tale ampio mandato apre una piena collaborazione e al sostegno della campagna promossa da Audiocoop in merito alle “quote radio”, cui Nuovo IMAIE parteciperà fornendo un contributo tecnico nella definizione della proposta, apportando la propria esperienza.

 L’Assemblea, di cui fanno parte, tra gli altri, Dodi Battaglia (Pooh), Alberto Fortis, Piotta, Massimo Di Cataldo, Bengi (Ridillo), Claudio Carboni (Banditaliana), Gianni Drudi, Louis Siciliano, Franz Albanese, Cliò, Maurizio Fortini, Marianna Cataldi, Roberto Musolino, ha deliberato all’unanimità. Analogo indirizzo è stato espresso in merito al settore audiovisivo, con particolare riferimento alla valorizzazione del cinema italiano e delle fiction nella televisione.

Infine, da segnalare, oltre all’adesione dell’Acep, che, oltre a proseguire l’appello su Change. org, la piattaforma che ha gia’ raccolto l’adesione di circa 1000 operatori del settore,  dopo l’indagine lanciata da alcuni giorni da Rockol che ha rilevato come nelle grandi radio italiane, nella Top Ten del 2013 delle canzoni piu’ diffuse ben 9 brani su 10 siano stranieri,  si sono aggiunte altre importanti adesioni come quelle del grande jazzista  Paolo Fresu, della storica band dei Marlene Kuntz,  di uno dei leader dell’indie rock italiano Pierpaolo Capovilla de Il Teatro degli Orrori, e inoltre di importanti artisti come  Roberto Angelini, Gianni Maroccolo, i Sud Sound System, Vittorio Merlo e Mirco Mariani dei Saluti da Saturno aprendo così le adesioni a tutto il mondo musicale. Tutti uniti, insomma: il pop, il rock, il jazz, il folk, la canzone d’autore, il rap, il reggae, la world e tanti altri generi prodotti in Italia chiedono insieme a gran voce  l’introduzione anche in Italia di una norma , come in Francia, a  costo zero per il Governo e per tutto il sistema musicale italiano, che permetterebbe una grande visibilita’ alla musica originale, inedita e di qualità prodotta in Italia, un grande ritorno economico ed un forte ritorno occupazionale, oltre ad un’importante vetrina per i giovani esordienti.

 

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