[oblo_image id=”2″]400 espositori, 60.000 titoli, 280 appuntamenti in fiera, 140 iniziative in 50 luoghi della città. Il Salone nazionale della piccola e media editoria si riconferma un importante evento sia per i professionisti dell’editoria che per tutti gli amanti della lettura.
Scoprire in anticipo nuovi talenti internazionali, garantire la biodiversità del panorama culturale del nostro paese: sono questi gli obiettivi che si è prefissa di raggiungere la fiera “ Piu libri più liberi “, che si è svolta dal 6 al 9 dicembre al Palazzo dei Congressi di Roma. Promossa e organizzata dall’AIE (Associazione Italiana Editori) e giunta all’undicesima edizione, la kermesse questa volta non si è limitata ad invadere l’Eur, bensì si è estesa in tutta la Capitale con l’iniziativa “Più libri più luoghi” e con i seminari rivolti agli studenti universitari, che si sono tenuti i giorni precedenti alla fiera vera e propria alle Università La Sapienza e Tor Vergata, alla Luiss e all’Istituto Europeo professionale di design.
Oltre alla classica fiera-mercato per la vendita dei libri, insomma, il Salone ha sempre voluto essere soprattutto espressione di un network culturale, sociale e imprenditoriale che coinvolge sia il pubblico comune che autori, editori, traduttori, esperti di marketing, librai, bibliotecari, illustratori e talent scout. Lo dimostrano i convegni dedicati ai professionisti che si sono succeduti nelle varie giornate della manifestazione: il 6 dicembre, ad esempio, sono stati illustrati i dati statistici della Nielsen per capire la situazione del pluralismo editoriale nella società di oggi, mentre il 7 è stata organizzata una tavola rotonda sulle leggi per il mondo del libro. Si è rivelato molto interessante anche il workshop di sabato 8 sulle contaminazioni dei mondi narrativi tra libri e film, come quello dedicato al trend della narrativa erotica che è stata riscoperta dopo il successo della trilogia delle “Cinquanta sfumature”. L’incontro che ha attirato maggiormente l’attenzione di redattori e giornalisti delle testate o di portali online, però, è stato l’ultimo meeting del 9 dicembre intitolato “Nuove evidenze: i blogger muovono le vendite?”. All’incontro hanno partecipato Noemi Cuffia (blogger del portale sui libri Tazzina di Caffè), Jacopo Donati (direttore editoriale “Finzioni”), Adolfo Frediani (Consulente editoriale), Simonetta Pillon (IE-Informazioni editoriali) e Cristina Mussinelli (AIE) che, oltre a parlare delle loro singole esperienze personali come blogger o professionisti del settore, hanno mostrato attraverso dei grafici che le vendite dei libri in certi casi aumentano grazie alle recensioni positive su di essi che si leggono su Internet. Il fenomeno, comunque, è ancora molto sporadico e ristretto, bensì in continua evoluzione e crescita: è probabile, quindi, che con il tempo l’opinione dei blogger che parlano di libri sarà tenuta sempre più in considerazione dagli editori.