Ogni anno, tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, le luci di Diwali risplendono a Mauritius. La vivace isola multiculturale, che vanta una ricca tradizione poliedrica, celebra le maggiori festività di alcune delle principali religioni, incluse le ricorrenze indù.

Navigatori arabi, colonizzatori europei, schiavi e in seguito lavoratori da Africa, Cina e India si sono avvicendati in questo paradiso tropicale, lasciando le proprie tracce anche dal punto di vista culturale. Ne risultano un’urbanistica multiforme, un’offerta gastronomica estremamente varia e soprattutto un calendario di festività quanto mai ricco: tutti sono invitati a festeggiare tutte le ricorrenze, lasciandosi incuriosire e ispirare dalle diverse tradizioni che danno forma a una sola isola.

Tra le più importanti e sentite c’è senza dubbio Diwali, che ricorre quest’anno il 12 novembre (anche se i festeggiamenti durano 5 giorni). È una delle principali feste indù e la viene celebrata in una data compresa tra ottobre e novembre, che cambia ogni anno in base alle fasi lunari. Trovarsi a Mauritius in questo periodo è un’esperienza incredibilmente straordinaria: al calare del sole si accendono le tradizionali lampade usate in questa festa e l’isola si illumina assumendo un aspetto quasi fatato.

Diwali, Divali o Dipavali, la festa delle luci. Questa ricorrenza, una delle più sentite dai mauriziani di fede indù, prende il nome da una parola sanscrita che significa fila di luci. Diwali rappresenta infatti la vittoria del bene sul male e della luce sull’oscurità e ricorda il trionfo di Rama (incarnazione del dio indù Vishnu) sul demone Ravana e il suo ritorno ad Ayodhya dopo quattordici anni di esilio. Secondo quanto tramandato, il percorso verso il Regno di Ayodhya venne illuminato per celebrare il ritorno di Rama. Diwali onora anche la dea Laksmi, che simboleggia prosperità e ricchezza: si narra che in questa notte magica la dea faccia il giro delle case e si fermi in quella più bella…

Come si festeggia. In questa occasione, per festeggiare Rama e invitare la dea Laksmi a fermarsi nella propria casa, si fanno pulizie profonde, si preparano decorazioni, si indossano vestiti nuovi e si offrono dolci ai vicini, agli amici e alla famiglia in segno di condivisione e affetto. Pavimenti, soglie e cortili sono impreziositi con disegni colorati chiamati “rangoli”, realizzati con farina di riso e le tradizionali piccole lampade di argilla o “diyas” vengono posizionate per illuminare la strada.

In ognuno dei cinque giorni di Diwali viene celebrata una delle divinità del indù, con ritualità e usanze specifiche.

Il primo giorno è chiamato “Dhanteras” (dalla parola “Dhan” che significa ricchezza e prosperità): per festeggiarlo, si acquistano gioielli, utensili e vestiti per simboleggiare l’arrivo della ricchezza.

Il quinto giorno sorelle e fratelli rinnovano il loro amore reciproco con preghiere e doni. Famiglie e amici si scambiano regali, condividono cibo e mithai, deliziosi dolci indiani, pregando Lord Ganesh e la dea Lakshmi.

La festa si conclude con uno spettacolo pirotecnico. La notte brilla per allontanare gli spiriti maligni.

Secondo un’altra leggenda, Shiva fece una partita a dadi con sua moglie Parvati, la quale decretò che chiunque scommettesse durante il Diwali avrebbe avuto fortuna l’anno successivo.

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